Dopo 22 anni dalla chiusura del primo sito, riaprono i locali della storia belpassese grazie ai “pezzi” del compianto dello studioso di archeologia
Grande successo ieri sera a Belpasso, per l’iniziativa storico-culturale della “Notte dei Musei”, che, in occasione delle feste patronali di santa Lucia, ha coinvolto tutto il centro storico, da Palazzo Bufali con la mostra di opere moderne a cura della “Fondazione Brodbeck” e l’esposizione iconografica “Imago Sanctae Luciae”, a Casa Russo Giusti con il museo “Mechanè Museo multimediale dei Carri allegorici di Santa Lucia” e l’esposizione di stampe, immagini e cartoline della Belpasso storica, denominata “Nel Segno della Memoria” , fino al tanto atteso Museo etnoantropologico “Venerando Bruno”, che ha visto la partecipazione di una moltitudine di cittadini belpassesi.
Il Museo etnoantropologico, che vede in mostra, nelle opportune teche, circa 330 reperti riguardanti la civiltà agricola belpassese, strumenti di lavoro domestico e reperti risalenti alla Seconda guerra mondiale, ricorda la ricca collezione dello studioso di archeologia Venerando Bruno, scomparso dieci anni fa, che appassionato di storia, passò la sua vita a ricostruire i “pezzi” di una Belpasso antica.
Era il sogno dello studioso realizzare un’area museale in cui esporre i reperti e ci provò nel 1988, ma l’esperienza ebbe breve durata. Oggi grazie all’amministrazione belpassese e grazie agli eredi Bruno, il sogno del ricercatore è stato realizzato. Il suo “tesoro” storico è stato, infatti, messo a disposizione in comodato d’uso gratuito al museo dagli eredi, intanto con i 330 reperti, anche se nei prossimi mesi sarà allestita una nuova ala museale che ospiterà altri pezzi della collezione.
All’inaugurazione sono intervenuti il sindaco Carlo Caputo, l’assessore alla cultura Bianca Prezzavento, l’assessore al Turismo Tony di Mauro, gli eredi Bruno: la moglie Veneranda Caruso, la figlia Giacinta con il marito Mario e i figli, i fratelli Giuseppe e Alfio. Presenti, inoltre, Barbara Laudani, direttore del Comitato tecnico-scientifico di “Belpasso Musei”, Agata Borzì, dirigente dei Servizi culturali del Comune, l’architetto Carmelo Russo, che ha curato gli allestimenti delle sale, gli esperti di Beni culturali Paolo Magrì e Valeria Guarnera, che hanno catalogato, organizzato ed esposto i reperti nelle teche.
«Questi sono una parte dei ricordi di Venerando Bruno – ha affermato soddisfatto il Sindaco Carlo Caputo – quindi sono ricordi molti personali di cui adesso beneficiamo tutti. Da oggi iniziamo una serie di aperture di aree museali, perché crediamo molto in un processo culturale e nella creazione della bellezza. Non mi stancherò mai di dirlo: Belpasso era, fino a 30-40 anni fa, centro vivace in tutta la provincia di Catania per arte, cultura e produzione letteraria. Forse negli ultimi decenni ha perso un po’ la sua tempra originaria, quindi ci stiamo sforzando umilmente di mettere insieme tutti gli attori sociali di questa città per far ripartire un processo di crescita culturale. Siamo in un momento di crisi finanziaria, quindi è il momento migliore per riparlare di cultura e investire in arte. lo stiamo facendo con le sculture in pietra lavica, un materiale nostro da sempre e che così valorizziamo, lo stiamo facendo con i musei. Ringrazio la famiglia per il dono che ha fatto a Belpasso e spero che, se dall’aldilà qualcuno ci sta guardando, sia felice di questo momento».
Anche Tony di Mauro, che ha tanto lavorato per la realizzazione del Museo, ha aggiunto: «Ringrazio soprattutto il Comitato tecnico scientifico di “Belpasso Musei” ed in particolare il dottor Paolo Magrì e la dottoressa Valeria Guarnera che hanno messo passione ed energia per ultimare questo museo. Contiamo nel periodo estivo di aprire un’altra sezione etnoantropologica nel cortile di Casa Russo Giusti, estendendo così il museo. Ringrazio la Soprintendenza ai Beni Culturali di Catania, la nostra dirigente Agata Borzì e l’architetto Russo per le teche».
Anche la figlia di Venerando Bruno, Giacinta, molto commossa ha commentato: «Sento il dovere di ringraziare l’attuale amministrazione comunale e quanti si sono interessati alla riapertura del museo, a 22 anni dalla chiusura del primo sito che volle mio padre e a 10 anni dalla scomparsa del suo fondatore. Oggi, noi familiari di Venerando Bruno partecipiamo con emozione a questo evento, anche se avremmo preferito che la riapertura del museo fosse avvenuta tempo fa, con lui ancora in vita, in modo da sentire lui stesso porgere i ringraziamenti all’amministrazione. Cito solamente una frase significativa del manifesto murale che mio padre aveva preparato in occasione dell’inaugurazione del museo: Con l’istituzione del museo, Belpasso si riappropria della sua identità storica per tendere al Rinascimento che le compete. Il museo vuole essere un segno profondo del rispetto che ho sempre avuto nei riguardi della società locale del passato ed ha il compito bello e generoso di stipulare un’intesa ideale fra presente e passato, fra ciò che è e ciò che è stato, per non far perdere per sempre i segni dei padri. Lo dedico alle future generazioni e agli uomini di cuore e d’intelletto».