Mentre la provincia e la Sicilia bruciano gli organici dei Vigili del fuoco restano ridotti, Barbagallo: «Abbiamo carenza di organico, mezzi fatiscienti, non si fa più formazione»
Decine e decine di incendi vengono segnalati giornalmente, nella stagione estiva, ai Vigili del fuoco del distretto catanese. Il loro operato si basa su elementi essenziali quali rapidità ed efficienza, anche se le carenze in organico ed i mezzi fatiscenti rappresentano un ostacolo alla piena funzionalità. I problemi vengono quotidianamente segnalati dal personale e dai sindacati. E ieri mattina – venerdì 30 giugno – l’Usb Vigili del Fuoco (Unione sindacale di base), ha attuato dalle 9 in poi un presidio sotto la Prefettura catanese per manifestare contro le condizioni in cui sono costretti a operare i pompieri. La carenza di organico non aiuta a supportare la mole di lavoro e i mezzi di soccorso sono ormai inefficienti. Il nucleo sommozzatori di Catania nelle ore notturne non è operativo e ciò significa che dalle 20 in poi per eventuali problemi bisogna attendere l’arrivo della squadra di Palermo. Nel corso della mattinata una delegazione è stata ricevuta dal viceprefetto
La richiesta dell’Usb riguarda il rafforzamento delle squadre boschive che darebbero un contributo al personale attualmente operativo sul territorio. Inoltre migliaia di Vigili del Fuoco, precari da circa 25 anni, vengono chiamati dal comando a turno per effettuare un servizio di 12 giorni per un massimo di due volte all’anno; gli stessi chiedono una stabilizzazione che dopo anni non è stata ancora concessa. Nel mirino della protesta finiscono la direzione regionale dei Vigili del fuoco ed il vertice comando catanese. La protesta, oltre che a Catania, è stata messa in atto anche al Pantheon a Roma.
Dichiara Carmelo Barbagallo (Usb) a Yvii24: «Abbiamo carenza di organico, mezzi che cadono a pezzi, non si fa più formazione, e inoltre vogliamo che venga ripristinato h24 il nucleo sommozzatori mantenendo quello di Palermo».