Dopo Biancavilla, come per un effetto a catena, anche a Santa Maria di Licodia la coalizione al governo traballa: Rapisarda ritira il sostegno al sindaco
Dopo la seduta consiliare che ha visto naufragare la maggioranza consiliare nel vicino comune di Biancavilla, questa mattina il terremoto politico, come una risonanza di onde, ha colpito il civico consesso di Santa Maria di Licodia. È stata una seduta comunale convulsa e con molti colpi di scena, quella odierna e che doveva trattare le aliquote TARI 2016, conclusasi con il ritiro del sostegno alla coalizione Mastroianni, del consigliere ed ex assessore Francesco Rapisarda.
All’apertura dei lavori, il capogruppo de “La Scelta” Francesco Furnari, ha subito contestato i modi ed i tempi di convocazione del consiglio odierno; convocazione pervenuta alla Pec dei consiglieri solamente alle 11 del giorno precedente. «Abbiamo scoperto – precisa Furnari – che il piano finanziario dll’ufficio tecnico è giunto all’ufficio tributi solamente ieri, per poi confermare in questo piano finanziario l’identico stesso prezzo del servizio spazzamento e raccolta rifiuti dello scorso anno. La diminuzione – prosegue – non è legata ad un calo dei costi dei servizi ma è dovuto solamente all’aumento del numero di persone che dovranno pagare, con un risparmio di circa 40 euro per un nucleo familiare tipo, composto da 4 persone su su 100 mq. Di fatto, con questa manovra siamo quasi a pareggio rispetto agli aumenti del 2015».
Altro punto contestato dal gruppo d’opposizione è la mancanza di tempo per l’analisi dei costi, al fine di poter verificare se erano presenti ulteriori spazi di manovra per diminuire ulteriormente la spesa e, di conseguenza, le tariffe. Per protesta, il gruppo “La Scelta” ha rinunciato al gettone di presenza della giornata ed ha poi abbandonato l’aula.
Come a voler complicare ulteriormente le dinamiche già instabili di avvio consiglio, è arrivata la dichiarazione di rottura con l’amministrazione Mastrioanni, anche all’interno dell’aula, dell’ex assessore Francesco Rapisarda che si è dichiarato ancora una volta autonomo ed ha ritirato la sua fiducia al primo cittadino.
Con questo transito in opposizione, di fatto, non esiste più maggioranza in consiglio comunale. Il sindaco licodiese, infatti, può contare solamente su 7 consiglieri dalla sua parte, ovvero il Presidente del Consiglio comunale Gabriele Gurgone – che dovrebbe mantenere un ruolo superpartes – gli assessori-consiglieri Ottavio Salamone e Giuseppe Di Perna, nonché Carmelo Furnari, Antonio Reina, Antonino La Delfa, e l’assessore “emerito” (a cui il capo dell’esecutivo ha assegnato le deleghe a titolo gratuito) Angelo Barbagallo.
Il presidente del Consiglio Gabriele Gurgone, contattato telefonicamente da Yvii24, chiarisce la posizione circa la tempistica della convocazione. «Hanno fatto mancare il numero legale quindi domani si discuterà nuovamente in aula. A loro dire non c’è stato il tempo, ma chiaramente il consiglio era straordinario ed urgente. Ho spiegato a Furnari di rimanere e valutare la proposta in consiglio».
Riguardo il passaggio all’opposizione del consigliere Rapisarda, il presidente per il momento non vuole rilasciare alcuna dichiarazione anche se un sarcastico «Qual è la novita?» fa intendere che comunque era una mossa attesa da tempo.
La maggioranza, dunque, non è più una maggioranza ed è formata da un gruppo misto d’opposizione composto dai consiglieri de “La Scelta” Francesco Furnari, Rosario Contarino, Francesco Anile e Nadia Nosotti, la minoranza del gruppo “Licodia Viva”, che nel tempo ha perso due elementi, composta oggi da Angelo Capace, Salvatore Fazio, Carmela Pappalardo e l’autonomista Francesco Rapisarda.
A lasciare l’aula, come un fiume in piena, anche Francesco Rapisarda e il gruppo d’opposizione “Licodia Viva”, facendo così mancare il numero legale. La seduta è stata rinviata a domani alle ore 11.00