Raspanti: «Un discorso di grande attualità dal punto di vista del dialogo interculturale e interreligioso»
Ragione e fede. Scienza e postulati. Credenti e atei. Quelli che possono sembrare termini antitetici, invece, hanno tutte le potenzialità per tracciare un percorso di confronto maturo e costruttivo. Secondo una visione di Papa Benedetto XVI espressa nel celebre discorso all’Università di Ratisbona, questo può avvenire e determinare un mondo migliore sul profilo dell’interculturalità. Un discorso, all’epoca, frainteso e osteggiato. Quella lectio magistralis è diventata un volume a cura di Laurent Mazas e Gabriele Palasciano, dal titolo “La provocazione del Logos cristiano. Il discorso di Ratisbona di Benedetto XVI e le sfide interculturali” edito da Rubettino, con la prefazione del cardinale Gianfranco Ravasi ed una introduzione del vescovo Antonino Raspanti.
Il libro ha suscitato una serie di incontri-dibattiti l’ultimo dei quali vedrà la presenza dello stesso vescovo e vice presidente nazionale della Cei Raspanti, del giudice della Corte Costituzionale Giuliano Amato e del prefetto di Catania Silvana Riccio. A moderare il dibattitto sarà il giornalista Salvo Fallica. L’incontro si svolgerà domani pomeriggio a partire dalle 18, nella sede centrale del Credito Siciliano, in via Sclafani ad Acireale.
Un’occasione per riflettere su temi molto importanti, per capire, rileggere in maniera libera e razionale il discorso papale, comprendendone il senso storico, teleologico e filosofico. Un discorso intellettualmente onesto e di apertura al dialogo. Il confronto prenderà avvio dal testo della Rubettino per poi estendersi ad un’analisi ancora più ampia e, che tenga conto degli avvenimenti e delle esigenze successivi al 2006 quando il discorso fu pronunciato dal papa emerito.
«Un discorso di grande attualità – come ha specificato il vescovo Raspanti – dal punto di vista del dialogo interculturale e interreligioso. Noi viviamo in una situazione storica locale e mondiale in cui la mobilità dei popoli fa sì che le culture si incontrino e quindi propongo questa conversazione nella mia diocesi per costruire un dialogo di pace tra le diverse religioni».
Il modello per un dibattito congruo giunge dal “Cortile dei Gentili”, una struttura voluta dallo stesso papa Benedetto, all’interno del Pontificio Consiglio della Cultura, con il compito di favorire il dialogo tra credenti e non credenti. L’intento precipuo è quello di voler far dialogare in maniera autentica culture e posizioni dissimili.