Sentenza della Cassazione relativa all’operazione antidroga del 2014 in cui venne coinvolto anche Nicola Mancuso, presunto assassino della biancavillese Valentina Salamone
Dieci ordini per l’espiazione di pena detentiva, emessi dal Tribunale di Catania, sono stati eseguiti dalla Polizia di Stato di Adrano nel primo pomeriggio di oggi. Le volanti del Commissariato hanno arrestato, in diversi quartieri della città, i soggetti condannati in via definitiva dalla Corte suprema di cassazione nell’ambito dell’inchiesta antidroga “Binario morto”. Gli arrestati sono stati condotti nel Commissariato di via della Regione per l’espletamento delle formalità di rito. In seguito è avvenuto il trasferimento nelle strutture carcerarie del capoluogo. Davanti al Commissariato di Polizia si è subito radunata una folla di parenti delle persone destinatarie dei provvedimenti. Domani si conosceranno i dettagli relativi agli arresti.
Il blitz “Binario morto” fu messo in atto la notte del 29 aprile del 2014. Il nome dell’operazione nasce dal luogo dove veniva esercitata l’attività di spaccio della droga, la stazione in disuso della Ferrovia Circumetnea di Adrano, diventata un bazar dell’eroina e della cocaina. Quello assestato dagli inquirenti fu un duro colpo al clan Santangelo, e giunse al termine di una inchiesta condotta mediante pedinamenti, intercettazioni telefoniche ed ambientali, riprese video, dai quali gli investigatori ricostruirono il traffico di droga ad Adrano che fruttava al clan centinaia di migliaia di euro. Vennero sequestrati anche 60 mila euro in contanti e 6 pistole. L’inchiesta accertò l’esistenza di due gruppi impegnati nello spaccio degli stupefacenti legati tra loro. Uno dei due gruppi era gestito da Nicola Mancuso, arrestato sempre per droga, chiamato anche a rispondere dell’uccisione della biancavillese Valentina Salamone, rinvenuta impiccata in una villetta di Adrano la mattina del 24 luglio del 2010 e per il quale è in corso il processo per l’omicidio.