Operazione “Tiramisù” per individuare gli autori di un furto di 200 bottiglie del valore di 40 mila euro
Tre persone sono state arrestate fra Adrano e Biancavilla, alle prime luci del giorno, dai Carabinieri di Taormina in collaborazione con i colleghi della compagnia di Paternò, su richiesta della Procura della Repubblica di Messina, per il furto di vini pregiati ai danni del ristorante “Tiramisù” di Taormina. Si tratta di Salvatore Santangelo, 38 anni di Adrano, e dei biancavillesi Alfio Petralia e Antonino Nicosia, di 47 e 26 anni. Per i tre le accuse sono di furto aggravato in concorso e tentata estorsione.
L’ operazione, denominata “Tiramisù” dal nome del locale, è nata nel maggio dello scorso anno quando alcune persone con il viso coperto da passamontagna si sono introdotte di notte all’interno del ristorante, dopo aver infranto il lucchetto d’ingresso e manomesso l’allarme (riposto in un bidone d’acqua per renderlo inoffensivo) nonché il sistema di videosorveglianza interno ed esterno.
I tre sono quindi passati a razziare duecento bottiglie di vini pregiati, dopo aver infranto una vetrina, per un valore complessivo di oltre 40 mila euro. Ingenti i danni a carico del locale, qusi interamente distrutto.
Successivamente, i malviventi avevano chiesto il pagamento di un riscatto per restituire la refurtiva, minacciando, in caso contrario, la distruzione delle bottiglie. Si tratta del cosiddetto “cavallo di ritorno”, una pratica criminale che consiste nel sequestro di mezzi o beni. Il proprietario del ristorante si è prontamente rivolto ai Carabinieri, che hanno avviato l’indagine sino all’individuazione di Santangelo, Petralia e Nicosia.
Stando alla ricostruzione degli investigatori, Santangelo sarebbe stato il mandante, l’autista del mezzo utilizzato per il furto ed il palo, mentre gli altri due gli esecutori. Il Gip ha disposto la custodia cautelare a piazza Lanza per Santangelo, mentre per gli altri due sono stati disposti gli arresti domiciliari.