Palloncini in volo e il grido che la mafia fa schifo, nonostante l’omertà messa in risalto dal servizio di “Striscia la notizia”
Si è svolta ieri 8 ottobre, ad Adrano, la manifestazione “La mafia uccide, il silenzio pure” promossa dai giovani rappresentanti delle parrocchie e del mondo dell’associazionismo, e rivolta ai cittadini di Adrano e dei paesi limitrofi, dopo il recente servizio di “Striscia la notizia” che ha invitato i cittadini a scattare un selfie con il cartello “la mafia fa schifo” (alcuni hanno rifiutato), seguito ai lutti per il pentito Valerio Rosano, in vita ma considerato morto dal suo ambiente. Il corteo si è mosso, alle 11:30 dalla villa comunale seguendo la frase-manifesto dell’iniziativa. Ai presenti, circa 500 tra bambini e adulti, sono stati dati dei palloncini con delle scritte che rappresentavano sentimenti e atti che provoca la mafia, quali omertà, paura, violenza, oppressione. Nella prima tappa del corteo è stato riposto, davanti alla stele che ricorda Giovanni Falcone, all’interno del Giardino della Vittoria, un mazzo di fiori. In seguito il corteo si è diretto verso piazza Umberto percorrendo via Roma, e riunendosi infine, davanti Palazzo Bianchi.
I tanti cittadini sono stati accolti dai giovani Alfio Anzalone e Giuseppe Tomaselli che hanno interpretato lo sketch “la Sicilia” di Ficarra e Picone, esaminando così i motivi che rendono un siciliano orgoglioso e quelli che al contrario si vergognano di esserlo; due facce della stessa medaglia, in quanto entrambe le motivazioni possono essere valide, solo se portano ad un obiettivo comune: lottare per la propria terra. Pochi gesti simbolici che celavano un significato più profondo, pochi passi ricordare che il paese non è nelle mani della mafia, ma appartiene ai cittadini. E i palloncini che ricordavano sentimenti malvagi, sono stati liberati dopo l’urlo “la mafia fa schifo”.
Luciana Putrino, organizzatrice dell’evento ha dichiarato «È vero, Adrano è un paese pieno di omertà, paura, ma non è solo questo, e noi oggi siamo qui per gridare che ci siamo anche noi, che non abbiamo paura, che vogliamo gridare insieme che la mafia fa schifo». In seguito, ricordando la nascita del comitato, ha aggiunto: «Il comitato organizzativo nasce come reazione ai fatti accaduti di recente. È costituito da soli giovani, esponenti di associazioni e parrocchie, uniti dall’unico tema della legalità. Abbiamo deciso di non utilizzare simboli né bandiere di alcun tipo perché non vogliamo che si possa pensare ad una strumentalizzazione del tema per fini politici. Siamo un comitato per la legalità che ha lavorato bene assieme, e che lo farà ancora».