L’inviata vestita di giallo mette in risalto la minoranza che non vuol farsi fotografare col cartello “la mafia fa schifo”
Chiariamo subito: la mafia fa schifo. Ma il servizio di “Striscia la notizia” dell’inviata dagli orribili stivali gialli sui necrologi per il collaborante di giustizia Valerio Rosano, è davvero pessimo (leggi su Yvii24 la vicenda dei lutti per il pentito). Stefania Petyx confeziona alcuni minuti televisivi infarciti di beceri luoghi comuni: la colonna sonora del “Padrino”, il triangolo della morte, l’omertà siciliana. Il suo servizio – che dura 4 minuti e 25 secondi – si dedica quasi totalmente su chi non vuol affatto farsi fotografare con il suo necrologio “la mafia fa schifo” (sono 7, ed alcuni chiaramente per paura, non certo per connivenza) mentre relega in pochi secondi quanti (e sono 9) stringono volentieri e orgogliosamente in mano il volantino.
Al mezzo pieno, l’inviata col bassotto ed il mantello da Spectrus preferisce il mezzo vuoto facendo alle cosche un gran favorone: ribaltando, al contrario, la questione e mettendo, invece, in risalto la maggioranza che dice di “no” avrebbe mostrato una città che si oppone ai messaggi che i clan lanciano con il proprio codice, la stessa città che ha già reagito con rabbia, mettendoci nome e cognome e foto, sui social. Ma “Striscia” sceglie di sottostare all’audience, e d’altronde non poteva essere altrimenti per un programma di satira, e non certo di giornalismo. Di mafia hanno scritto i massimi intellettuali nell’Otto-Novecento. Chi si appresta a scriverne o a parlarne dovrebbe avere il pudore di chiedersi: lo sto affrontando nel modo giusto? Tutti, fuorché l’inviata di un programma di satira vestita in maniera improbabile.