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Eseguiti gli ordine di carcerazione in città e negli istituti di pena a persone già detenute, dopo la sentenza definitiva del 15 giugno
Sono 18, in totale, gli ordini di carcerazione eseguiti dalla Squadra Mobile di Catania e dal Commissariato di Polizia di Adrano emessi dalla Procura Generale della Repubblica di Catania, a seguito della sentenza definitiva contro una organizzazione attiva nello spaccio di droga ad Adrano nell’ambito del processo nato dall’operazione “Binario morto”. Le condanne (come detto 18) sono diventate definitive lo scorso 15 giugno, a seguito della pronuncia della Corte Suprema di Cassazione che ha confermato la sentenza della Corte d’Appello di Catania del 29 giugno del 2016. Il blitz della Polizia avvenne la notte del 29 aprile 2014, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 27 persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio e spaccio di sostanze stupefacenti, nonché di reati in materia di armi. Le 10 persone arrestate ad Adrano due giorni fa sono:
1. Prospero Bua, 25 anni pregiudicato, che era agli arresti domiciliari, destinatario di ordine di esecuzione per la carcerazione emesso in data 20.6.2017 dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello – Ufficio Esecuzioni Penali, di Catania, dovendo espiare la pena di anni 7, mesi 4 di reclusione per i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio delle medesime.
2. Salvatore Fiorenza, 36 anni pregiudicato, che era agli arresti domiciliari,
destinatario di ordine di esecuzione per la carcerazione emesso in data 20.6.2017 dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello – Ufficio Esecuzioni Penali, di Catania, dovendo espiare la pena di anni 7, mesi 4 di reclusione per i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio delle medesime.
3. Nicolò Giarrizzo, 40 anni pregiudicato, che era agli arresti domiciliari; destinatario di ordine di esecuzione per la carcerazione emesso in data 20.6.2017 dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello – Ufficio Esecuzioni Penali, di Catania, dovendo espiare la pena di anni 8, mesi 8 di reclusione per i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio delle medesime.
4. Giuseppe La Manna, 26 anni pregiudicato, che era agli arresti domiciliari; destinatario di ordine di esecuzione per la carcerazione emesso in data 20.6.2017 dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello – Ufficio Esecuzioni Penali, di Catania, dovendo espiare la pena di anni 8 di reclusione per i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio delle medesime.
5. Nino Longo, 43 anni pregiudicato, che era agli arresti domiciliari; destinatario di ordine di esecuzione per la carcerazione emesso in data 20.6.2017 dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello – Ufficio Esecuzioni Penali, di Catania, dovendo espiare la pena di anni 7, mesi 4 di reclusione per i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio delle medesime.
6. Marco Ravità, 43 anni pregiudicato, destinatario di ordine di esecuzione per la carcerazione emesso in data 20.6.2017 dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello – Ufficio Esecuzioni Penali, di Catania, dovendo espiare la pena di anni 3, mesi 11 e giorni 2 di reclusione per il reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
7. Agatino Sangrigoli, 45 anni pregiudicato – che era agli arresti domiciliari; destinatario di ordine di esecuzione per la carcerazione emesso in data 20.6.2017 dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello – Ufficio Esecuzioni Penali, di Catania, dovendo espiare la pena di anni 7, mesi 4 di reclusione per i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio delle medesime.
8. Biagio Trovato, 27 anni pregiudicato, che era agli arresti domiciliari; destinatario di ordine di esecuzione per la carcerazione emesso in data 20.6.2017 dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello – Ufficio Esecuzioni Penali, di Catania, dovendo espiare la pena di anni 10 di reclusione per i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio delle medesime.
9. Antonino Zammataro, 43 anni pregiudicato, che era agli arresti domiciliari; destinatario di ordine di esecuzione per la carcerazione emesso in data 20.6.2017 dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello – Ufficio Esecuzioni Penali, di Catania, dovendo espiare la pena di anni 8, mesi 4 di reclusione per i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio delle medesime.
10. Gaetano Zignale, 35 anni, pregiudicato, che era agli arresti domiciliari; destinatario di ordine di esecuzione per la carcerazione emesso in data 20.6.2017 dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello – Ufficio Esecuzioni Penali, di Catania, dovendo espiare la pena di anni 7, mesi 4 di reclusione per i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio delle medesime.
Gli altri otto provvedimenti sono stati notificati in carcere a soggetti detenuti per altra causa. Si tratta di Nicola Mancuso (condannato a 14 anni) che è in carcere sempre per droga e alla sbarra per l’omicidio di Valentina Salamone, la 19enne biancavillese rinvenuta impiccata il 24 luglio del 2010 in una villetta di Adrano; 14 anni anche per Angelo Pignataro, Angelo Arena e Valerio Rosano; 13 anni e 4 mesi per Angelo Lo Cicero e Salvatore Longo; 10 anni per Giovanni La Rosa; 8 anni e 8 mesi per Salvatore Ricca.
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Il nome dell’operazione, “Binario morto”, nasce dal luogo dove avveniva l’attività di spaccio della droga, la stazione in disuso della Ferrovia Circumetnea di Adrano, diventata un supermarket dell’eroina e della cocaina. Il blitz assestò un duro colpo al clan Santangelo, e giunse al termine di una inchiesta condotta mediante pedinamenti, intercettazioni telefoniche ed ambientali, riprese video, dai quali gli investigatori ricostruirono il traffico di droga ad Adrano che fruttava al clan centinaia di migliaia di euro. Vennero sequestrati anche 60 mila euro in contanti e 6 pistole. L’inchiesta accertò l’esistenza di due gruppi impegnati nello spaccio degli stupefacenti legati tra loro.
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