Manette per Salvatore Foti dopo un rocambolesco inseguimento; Antonio Longo si presente spontaneamente in commissariato
Inizia a completarsi il puzzle del blitz antimafia “Adranos”, eseguito nelle prime ore dello scorso 31 gennaio nei confronti di 33 presunti appartenenti alla cosca Santangelo Taccuni. Dei provvedimenti emessi dal Gip ne erano stati notificati 29: due le persone latitanti, due le persone all’estero. La Polizia del Commissariato di Adrano e della Squadra mobile ha sbarrato le caselle dei due latitanti, assicurandoli alla giustizia. Il primo ad essere catturato, come anticipato da Yvii24, è stato Salvatore Foti, 49 anni, pregiudicato, noto col nomignolo di “Turi u sceccu”. Il secondo, il 20enne Antonio Longo, anch’egli pregiudicato noto come “u nanu”, è finito in manette venerdì 2 febbraio.
Il 31 gennaio, Mobile e commissariato, avendo sentore che Foti potesse aver fatto rientro nella propria abitazione, ha effettuato un ulteriore controllo nella residenza adranita.
L’intuizione degli investigatori si è rivelata fondata perché effettivamente all’interno vi era Foti il quale, alla vista degli agenti, ha cercato di sottrarsi alla cattura fuggendo sui tetti inseguito da un poliziotto della Squadra mobile che non lo perdeva mai di vista. Dopo un rocambolesco, e pericoloso, inseguimento sui tetti, il pregiudicato si è rifugiato all’interno dell’abitazione di un ignaro vicino, dove è stato rintracciato e arrestato.
Nel pomeriggio di venerdì, mentre proseguivano le ricerche di Longo, il 20enne, sentendosi braccato, ha messo fine alla latitanza presentandosi spontaneamente negli uffici del Commissariato di Adrano, dove è stata notificata la misura cautelare spiccata nei suoi confronti.
Espletate le formalità di rito, Foti e Longo sono stati rinchiusi in strutture siciliane di detenzione, a disposizione dell’autorità giudiziaria. L’accusa nei confronti delle 33 persone destinatarie dei provvedimenti, a vario titolo, è di associazione per delinquere di stampo mafioso (clan Santangelo), associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio delle medesime, estorsione, rapina, furto, ed altri reati contro il patrimonio, reati in materia di armi, con l’aggravante di aver commesso il fatto in nome e per conto dell’associazione di tipo mafioso denominata clan Santangelo e al fine di agevolarne le attività illecite.