L’iniziativa è stata promossa dalla Soprintendenza ai beni culturali di Catania
Si è tenuta ieri pomeriggio, all’interno della sala “Lucio Battisti” di Palazzo Bianchi ad Adrano, la presentazione del documentario “I riti della Pasqua ai piedi dell’Etna”, direttamente promosso dalla Regione Siciliana, Assessorato dei Beni culturali e dell’identità siciliana, Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Catania, nella persona della stessa soprintendente Maria Grazia Patanè, e sotto il coordinamento scientifico dell’archeologa Maria Teresa Di Blasi, entrambi intervenuti alla presentazione. Al tavolo dei relatori, presenti inoltre anche l’onorevole Nino D’Asero, il sindaco di Adrano Pippo Ferrante e Giuseppe Bua che ha coordinato i lavori. Le immagini del documentario, montate con dovizia dalla “DalVivo Entertainment”, a cui era affidata la produzione esecutiva con la collaborazione di YviiTv, sono state concesse da diverse emittenti locali. La regia è di Maria Grazia Castro.
Un suggestivo viaggio vissuto attraverso le struggenti immagini dei riti pasquali che immortaleranno da ora in poi – e per il mondo intero – le tradizioni popolari religiose della Settimana santa dei comuni pedemontani di Adrano, Biancavilla, Bronte, Randazzo e Paternò. Un viaggio destinato a travalicare i confini nazionali, realizzato in lingua italiana ed inglese, che permette allo spettatore di immortale contemporaneamente sacro e profano, quell’eterna lotta tra bene e male, quel fallimento della morte sconfitta dal trionfo della vita, che sin dall’antichità si miscela in un’unicum indissolubile sotto l’occhio materno del vulcano Etna anch’esso al contempo distruttore e donatore di vita.
Il trailer del documentario
«La presentazione è andata molto bene» ha dichiarato ad Yvii 24 la soprintendente Maria Grazia Patanè «È un successo che ci lusinga e che ci ripaga di tanto lavoro, perchè organizzare, produrre un documentario di questo spessore è abbastanza difficile, perchè si rischia anche di cadere in una sorta di folklore autoreferenziale. Come Soprintendenza ai beni culturali abbiamo tutt’altro progetto e tutt’altro obbiettivo, che è quello di far superare il provincialismo – qualora ci fosse – attraverso uno strumento che può essere quello della conoscenza di un rito liturgico come quello in occasione della Settimana Santa della Pasqua me che può essere naturalmente anche un richiamo alle tradizioni culinarie che abbiamo voluto appositamente inserire nel bel documentario che oggi abbiamo presentato»
Un documentario che si pone come obbiettivo quello di far conoscere anche quella simbologia, spesso nascosta, legata alla presenza di frutti della terra e alla gastronomia che non può mancare in ogni ricorrenza targata “Sicilia”, attraverso colori, volti, suoni, che si mostrano al pubblico per quelli che sono, con la loro schietta autenticità, attraverso una varietà di tradizioni che da secoli muovono le comunità locali del territorio.
«Un’iniziativa importante – ha affermato l’onorevole Nino D’Asero – che rappresenta la storia e le tradizioni che non tutti conoscono. Il territorio cresce se cresce la conoscenza, che oltre ad essere un momento di grande valore, è un momento di grande prospettiva. Oggi il turismo vede Siviglia come un momento dove i riti della Pasqua diventano grande polo di attrazione per il turismo, ma anche un momento di riscoperta di tradizioni. L’iniziativa di oggi merita un plauso alla soprintendente Maria Grazia Patanè, perchè è un’iniziativa promossa – anche se da noi sollecitata – e che di fatto dimostra come questi modelli possano essere non solo sviluppati ma diventare anche realtà di crescita del nostro territorio»
(Ha collaborato Maria Grazia Castro)