Cappellone diventa una piccola Betlemme. Accanto ai mestieri tradizionali anche i lavori attuali
Si è svolta nella serata di sabato scorso, 30 dicembre, ad Adrano, la seconda edizione del presepe vivente, allestito presso il largo Martiri di Cefalonia, grazie all’impegno profuso dalla parrocchia di Sant’Agostino. Lo straordinario lavoro del viceparroco della parrocchia, don Pietro Strano, è riuscito a trasformare il quartiere Cappellone in una piccola vecchia Betlemme.
La rappresentazione della natività è stata curata minuziosamente nei minimi dettagli, dalle luci ai costumi di scena, senza tralasciare musiche e repliche fedeli dei personaggi, con l’aggiunta di due speciali postazioni che fanno riferimento ai nostri giorni, ovvero il chimico e l’informatico.
Presenti all’evento, in rappresentanza di tutta la giunta comunale, il sindaco della città Giuseppe Ferrante ed il vicesindaco Vincenzo Calambrogio.
Grande la soddisfazione e l’orgoglio del viceparroco della parrocchia di Sant’Agostino don Pietro Strano che, ai nostri microfoni, ha raccontato di come l’intera comunità di fedeli, dopo aver improvvisato lo scorso anno la realizzazione del presepe vivente, organizzandolo in vicoli stretti r poco accessibili alla maggioranza della cittadinanza, impossibilitata, dunque, a godersi a pieno l’evento, abbia deciso, quest’anno, di rendere la rappresentazione fruibile a tutti, in un luogo più ampio per consentire ai fedeli vivere, tutti insieme, il presepe a 360° e poter quindi pregare e sentire al massimo la religiosità del momento.
Anche padre Salvatore Abate, parroco di Sant’Agostino, ha sottolineato la grande partecipazione ed il lodevole impegno profuso dai fedeli adraniti nella realizzazione del presepe vivente rispetto all’anno precedente, pur sottolineando ancora una volta dei problemi logistici che comportavano una visuale della rappresentazione, parzialmente coperta, ai fedeli che si trovavano a ridosso della strada, decisamente meno fortunati di coloro i quali si trovavano a ridosso delle transenne, e che quindi hanno potuto ammirare tutte le varie scene senza alcuna barriera. Un problema,quest’ultimo, che padre Abate intende risolvere in vista del prossimo natale, così da non scontentare più i fedeli, da sempre fortemente legati alla nascita di Gesù Cristo.