Alunni regolarmente in classe stamattina al “Sante Giuffrida”. La Dirigente Lorena, riceve i genitori e rassicura: «Scuola estranea»
C’è stato solo un timido tentativo di protesta, ma poi tutto è rientrato, oggi al Primo Circolo Didattico di Adrano “Sante Giuffrida” dopo l’arresto di ieri dell’insegnante di 66 anni, originario di Biancavilla, accusato di abusi sessuali su un disabile minorenne (oggi 19enne). La vicenda, lo ricordiamo, non ha interessato in alcun modo il Circolo adranita, poiché la vittima – seguita dal maestro nel doposcuola – frequenta un istituto superiore.
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Alcuni genitori – non delle due quinte classi dove il 66enne insegna – avevano manifestato sin da ieri preoccupazione per l’accaduto, amplificando le proprie angosce sui social e sulle chat di WhatsApp. Addirittura qualche mamma, nell’agitazione delle prime ore, aveva pure chiesto l’installazione delle videocamere all’interno delle aule. E oggi, al suono della campanella, qualcuno non voleva fare entrare in classe i propri figli. Tuttavia, la resistenza è durata appena qualche minuto.
I bambini sono stati regolarmente affidati ai propri insegnanti, mentre la Dirigente scolastica, prof.ssa Loredana Lorena, ha ricevuto i genitori nell’auditorium del’edificio sito in via Cusmano di Alcara Li Fusi, rassicurandoli sul fatto che la scuola non è assolutamente coinvolta nella vicenda e che non sussistono motivi per non consentire l’ingresso in classe degli alunni.
In seguito la dirigente si è intrattenuta soltanto con i genitori degli scolari delle due classi del maestro, due quinte che avrebbe lasciato a fine anno per andare in pensione. Le mamme ed i papà presenti hanno espresso la propria incredulità per quanto appreso da giornali e tv, dicendo pure di non aver mai notato comportamenti anomali da parte dell’insegnante, al quale in molti hanno rivolto pensieri di stima. Ha suscitato polemiche, invece, l’arresto del maestro a scuola. I genitori hanno espresso alla dirigente il proprio rammarico per l’accaduto poiché loro figli sono rimasti particolarmente colpiti da questa modalità che, nella concitazione delle prime frammentarie notizie, ha pure indotto qualcuno a pensare che i fatti riguardassero l’istituto, che, invece, non è assolutamente coinvolto.