Per Agatino Scalisi rito abbreviato ad aprile
Udienza preliminare ieri al Tribunale di Catania, davanti al gup Giovanni Cariolo, per l’inchiesta “ambulanza della morte” che vede indagati i barellieri Davide Garofalo (detenuto) e Agatino Scalisi (indagato a piede libero) per l’accusa di omicidio volontario (3 omicidi per Garofalo, uno per Scalisi) ed estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni dell’impresa funebre “Arena”; per quest’ultima accusa dovrà rispondere anche un terzo soggetto, Marco Donzì. Il pm Andrea Bonomo aveva chiesto il rinvio a giudizio.
Accolta la richiesta di rito abbreviato avanzata da Agatino Scalisi: l’udienza è stata fissata al 4 aprile del 2019. Per Davide Garofalo l’udienza è stata aggiornata a oggi (25 ottobre), mentre l’indagine prosegue per Marco Donzì. Ammesse le richieste di costituzione di parte civile per 4 familiari di una vittima, dell’impresa Arena, dell’Asp di Catania, del Comune di Biancavilla, del Codacons e dell’associazione antiracket “Libera impresa”.
L’indagine ha preso le mossa da una inchiesta del programma Mediaset “Le Iene” che ha intervistato un testimone il quale ha raccontato che i due avrebbero indotto la morte in malati terminali a bordo dell’ambulanza che li stava trasportando a casa per trascorrere le ultime ore con gli affetti più stretti, iniettando aria nelle vene allo scopo di procurare il decesso per embolia gassosa.
Scopo degli omicidi erano quelli di lucrare sulla vestizione della salma e di “rivendere” alle agenzie funebri compiacenti, di Adrano e Biancavilla, le esequie, il tutto con il beneplacito delle cosche mafiose locali. Secondo l’accusa i barellieri avrebbero intascato compensi fra i 200 ed i 300 euro.