Si tratta di un 40enne pregiudicato. Distraeva le donne alla guida per rubare borse e altro dalle auto
I Carabinieri della Stazione di Viagrande hanno arrestato, eseguendo un fermo di indiziato di delitto, un pregiudicato catanese di 40 anni. Si tratta di Massimo Luigi D’Aquino già sottoposto alla misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza.
I militari dell’Arma, dopo una complessa attività d’indagine, hanno fermato l’uomo che stava letteralmente terrorizzando diversi Comuni dell’hinterland catanese, fra i quali Belpasso e Nicolosi, a causa della sua “abilità” nel compiere furti all’interno di autovetture. D’Aquino, infatti, sceglieva accuratamente le sue vittime, donne e sempre sole alla guida, e, dopo averle distratte con i più disparati stratagemmi, approfittando del calo di tensione delle malcapitate, arruffava tutto quanto era contenuto all’interno delle automobili.
Il malvivente agiva sempre solo ed a bordo della sua moto (guidata senza patente poiché revocata), sulla quale sfrecciare veloce dopo aver commesso i furti.
In soli due mesi, il 40enne ha commesso più di venti furti, tutti con lo stesso “modus operandi”, nei Comuni di Viagrande, Trecastagni, Aci Sant’Antonio, Pedara, Belpasso e Nicolosi, creando non poco allarme sociale tra le cittadinanze.
I militari della Stazione di Viagrande, acquisita la prima denuncia relativa ad un furto commesso nel territorio di competenza, hanno avviato un’attività investigativa, ascoltando nel dettaglio le vittime, esaminando i filmati dei sistemi di videosorveglianza e pattugliando il territorio, anche in abiti civili, per identificare il malvivente. Dopo diversi servizi e dopo diverse rocambolesche fughe, i Carabinieri hanno identificato D’Aquino quale autore dei furti perpetrati nelle varie giurisdizioni.
Mercoledì mattina, alle prime luci dell’alba, i Carabinieri hanno eseguito il provvedimento di fermo, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catania. In sede di convalida, il G.I.P. del Tribunale etneo ha emesso, nei confronti del D’Aquino, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.