Il mancato funzionamento degli impianti di riscaldamento, secondo Codacons ha spinto molti genitori ad assentarsi dal lavoro o a ricorrere a baby sitter
Esposto del Codacons alla Magistratura siciliana per interruzione di pubblico servizio, dopo le proteste di studenti, insegnanti e genitori a causa delle aule gelide nella stragrande maggioranza delle scuole siciliane, in seguito all’ondata di freddo d’inizio gennaio e considerati i tanti impianti non funzionanti o insufficienti a garantire aule confortevoli agli alunni della regione. «L’impossibilità di frequentare gli istituti scolastici a causa delle temperature proibitive delle aule – dice il segretario nazionale dell’associazione dei consumatori, Francesco Tanasi – configura l’interruzione di un servizio pubblico quale è l’istruzione. Occorre individuare i responsabili di tale situazione e indagare su ciò che è stato fatto per prevenire un disservizio così grave».
L’associazione dei consumatori chiede pure che vengano forniti i dati del monitoraggio sullo stato di funzionamento degli impianti di riscaldamento delle scuole siciliane, ritenendo indispensabile l’intervento delle Prefetture per ottenere la mappatura degli edifici scolastici interessati da tali disservizi e per richiamare alle loro responsabilità tutti gli enti, dal singolo comune all’edilizia scolastica regionale.
Il mancato funzionamento degli impianti di riscaldamento, oltre a garantire sicurezza ed evitare rischi alla salute, secondo il Codacons, ha spinto molti genitori a non mandare i figli a scuola ricorrendo a ferie, permessi sul lavoro o baby sitter. «Un costo enorme per le famiglie che i responsabili dovranno risarcire – dice in conclusione Tanasi –».