
Nel mirino dei pm diverse operazioni sospette fra cui la vendita del marchio societario ad una società di Pulvirenti
Diciassette persone sono state rinviate a giudizio dal Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Catania, Gaetana Bernabò Distefano, con l’accusa di bancarotta fraudolenta, in relaziona alla compagnia aerea Wind Jet. Insieme al presidente del Consiglio di amministrazione, Antonino Pulvirenti, patron del Catania calcio, affronteranno il processo, che si aprirà il 3 ottobre 2017 davanti alla Prima Sezione Penale del Tribunale di Catania: Stefano Rantuccio, amministratore delegato della compagnia aerea; Angelo Vitaliti, componente del Cda di Wind Jet; Vincenzo Patti, presidente del Collegio Sindacale di Wind Jet; Paola Santagati, commercialista della società; e, a vario titolo, Gianni Cominu, Giuseppe D’Amico, Biagio Rantuccio, Matko Dadic, Gregoire Lebigot, Karl Rickard, Sarah Patti, Gianmarco Abbadessa, Luciano Di Fazio, Gianluca Cedro, Giulio Marchetti, Remo Simonetti.
Secondo l’accusa, la società – nonostante fosse la prima compagnia aerea italiana low cost con 3 milioni di passeggeri l’anno – aveva una situazione debitoria tale da non poter più operare. Per aggirare l’ostacolo si sarebbero alterati i bilanci con una serie di “operazioni di maquillage”. Tra queste la vendita alla Meridi, (società riconducibile a Pulvirenti) del marchio di Wind Jet per 10 milioni di euro (supervalutazione non giustificata, poiché il marchio nel 2004 in bilancio aveva un valore stimato di 319 euro). Fra le altre operazioni sospette l’acquisto di un motore, la sopravvalutazione dei danni subiti da un aereo e un mutuo di 1,8 milioni di euro.