Il primo cittadino coglie tutti di sorpresa e annuncia di voler lasciare al termine del quinquennio. Si vocifera di una candidatura al parlamento nazionale
Il sindaco, Carlo Caputo, ha annunciato ufficialmente alle forze politiche di maggioranza e ai cittadini che non si ricandiderà alle amministrative del 2018. Lo ha comunicato in una lettera scritta alla città e pubblicata sul suo sito personale. La decisione coglie un po’ tutti di sorpresa, anche perché Caputo aveva appena avuto il via libera per la ricandidatura dalla sua maggioranza. La mossa potrebbe prefigurare una discesa in campo del primo cittadino alle elezioni nazionali della prossima primavera.
Di seguito la lettera integrale scritta da Caputo, nella quale traccia il bilancio di cinque anni di amministrazione.
Cari cittadini di Belpasso,
voglio informarvi di una decisione che ho preso alla luce di una mia riflessione personale e politica: porterò a termine il mandato che mi avete affidato nel giugno del 2013 e non mi ricandiderò a sindaco nel giugno del 2018. Una scelta che valuto da tempo e che adesso ho deciso di condividere con tutti i miei alleati di maggioranza e con i cittadini. Era giusto comunicarlo ora, con largo anticipo rispetto alla scadenza di questa amministrazione, in modo da dare il tempo di costruire nuove candidature a sindaco e squadre di governo per la nostra città. Voglio specificare che ho preso questa decisione nonostante il parere contrario della maggioranza, che 15 giorni fa, in una votazione in forma anonima da me richiesta, si è espressa all’unanimità per una mia ricandidatura. Una votazione dei consiglieri che mi ha molto onorato, perché è una conferma di fiducia, ma ho deciso ugualmente di non candidarmi.
In questi anni ho lavorato sodo, con spirito di servizio e dedizione, per far primeggiare questa comunità. Mi ero candidato per raggiungere obiettivi precisi e mettere in atto politiche mirate e oggi, pur consapevole che si può sempre fare di più, credo di aver ottenuto importanti risultati.
Fino ad alcuni anni fa, Belpasso era conosciuta solo per i torroncini Condorelli, ‘u Mappassotu ed Etnapolis. Insomma, per fatti belli o brutti ma che riguardavano privati. Oggi è conosciuta per le politiche pubbliche che ha saputo mettere in atto l’Amministrazione belpassese: più volte siamo stati presenti sulla stampa nazionale, con giornali e televisioni che ci hanno dato merito per gli importanti traguardi raggiunti. Alcuni di questi traguardi vorrei ricordarli.
Abbiamo condotto una lotta contro le mafie e l’illegalità: il Comune si è costituito come parte civile nei processi di mafia che coinvolgono il territorio, azione che in passato non era mai avvenuta. Stiamo liberando un bene confiscato alla mafia a Palazzolo.
In materia di rifiuti, con una nuova gestione abbiamo spezzato la perversione delle proroghe e siamo stati il primo Comune nella provincia di Catania ad appaltare un servizio per sette anni. Il risultato è stato avere più servizi (come le pattumiere per le famiglie e molto altro) e minori costi delle tasse sui rifiuti, tra il 20 e il 30 per cento in meno. Abbiamo raggiunto un primato in Sicilia con la raccolta differenziata che ha superato il 70 per cento.
Abbiamo creato finalmente un’offerta turistico-culturale per Belpasso. Alla domanda “cosa c’è da vedere a Belpasso”, abbiamo dato una nuova risposta, valorizzando quello che ha sempre avuto la nostra città: la pietra lavica, resa celebre grazie all’Accademia di Belle Arti, agli scultori e a diversi artigiani e maestri belpassesi, con il progetto di costruzione del brand “Città delle 100 Sculture”; Martoglio, protagonista della Via Letteraria; i Musei cittadini, che hanno raccolto le nostre tradizioni storiche (il Museo Etnoantropologico Bruno) e legate alla fede (il Museo Mechané). Belpasso non è Taormina, lo sappiamo, ma abbiamo posto un punto di partenza importante, che prima manca, sul quale continuare a costruire. Tutto questo senza investire ingenti somme, ma solo con voglia di fare e creatività.
Della cultura fa parte anche il nostro Teatro comunale, sul quale abbiamo investito in manutenzione, per ristrutturare bagni, camerini, tetto, facciate e per evitare che piovesse all’interno, così da ridargli la dignità di eccezionale luogo di cultura che merita di avere.
A proposito sempre di turismo, abbiamo puntato pure sull’Etna, realizzando un progetto di cui si parlava da 20 anni: Casa Manfré, diventata rifugio montano. Abbiamo creato, in collaborazione con i privati, la Scuola italiana di sci “Belpasso-Etna” e finanziato un percorso naturalistico del Cai.
Abbiamo detto “no” alla nascita di un inceneritore di rifiuti nel nostro territorio, abbiamo detto “no” pure a una gigantesca speculazione edilizia in contrada Peschiera, che veniva spacciata per sviluppo, ma lo sviluppo riguardava le tasche di pochi.
Abbiamo acquistato degli scuolabus, risparmiando con una gestione in proprio del servizio e con la soddisfazione di poter scrivere “Comune di Belpasso” sui nostri pulmini.
Abbiamo pensato alla sicurezza del territorio belpassese, con la vigilanza notturna e con un moderno sistema diffuso di videosorveglianza che tra qualche mese verrà installato e controllerà tutti i varchi di ingresso del centro urbano e della periferia, con 47 telecamere e 38 lettori di targhe.
Abbiamo pensato agli spazi pubblici, appaltando il parcheggio Matrice e realizzandone uno a Piano Tavola, in un’area che prima era degradata. Abbiamo riqualificato la piazza Pertini, con arredi e giochi. Abbiamo realizzato la prima piazza in un’area periferica: la piazza Dusmet, nel Villaggio delle Ginestre.
Abbiamo fatto e stiamo facendo manutenzioni in tutto il territorio, con 204 nuovi pali per la pubblica illuminazione, che corrispondono a 34 vie cittadine che erano al buio e con numerosi chilometri di asfalto nelle vie del centro e della periferia. Opere mai sufficienti – per carità – ma se si fa un paragone col passato, questi sono numeri da capogiro.
Abbiamo avviato la revisione del Piano regolatore generale. Il progetto di massima è stato votato e a breve ci sarà il progetto esecutivo, che riporta la storica scacchiera con isolati di 50 metri per lato, rispetto a quelli di 80 metri per lato, impropriamente concepiti dagli amministratori del passato. Nel nuovo Piano abbiamo previsto quello che richiede buona parte della città, il cosiddetto “Parco delle Torrette”: oggi la gente vuole parchi e spazi a verde per passeggiare, fare sport, far divertire i propri bambini all’aria aperta. Anche i villaggi saranno dotati di Piano regolatore e ogni nucleo periferico avrà delimitati i propri servizi, mentre saranno valorizzate quelle aree dove attualmente ci sono solo immondizia ed erbacce. Il nuovo Piano è giusto ed equo, non tutela interessi privati, e nel disegnarlo ci siamo fatti un po’ di nemici, perché chi ha interessi di parte da proteggere si vede minacciato… dall’interesse di tutti, che abbiamo invece voluto difendere. Finalmente!
Sul randagismo i fatti parlano chiaramente: siamo l’unico Comune nella provincia ad avere un ambulatorio veterinario dove si compiono le microchippature di tutti i cani e le sterilizzazioni dei cani randagi. Abbiamo un Parco di sgambamento per i cani che probabilmente è la più grande area attrezzata del genere in tutta la provincia.
Abbiamo pensato anche al verde del centro, con la riqualificazione della Villa comunale dove c’è adesso nuova illuminazione, videosorveglianza, tornelli ai varchi di accesso per evitare l’ingresso ai motorini, nuova fontana con illuminazione artistica, e la ristrutturazione della fontana accanto alla Posta, da sempre abbandonata e oggi finalmente funzionante e impreziosita da una bella scultura in pietra lavica. Sono stati già aggiudicati i lavori per una nuova imponente bambinopoli.
Abbiamo consegnato ai quartieri che ne avevano bisogno tre nuovi laboratori artigianali per i Carri di Santa Lucia, dove le maestranze potranno operare in sicurezza e al riparo dal maltempo.
Abbiamo acquistato un edificio e un terreno a Borrello, dove sorgeranno servizi pubblici e sarà ampliata piazza Stella Aragona, in un’area che rischiava di essere deturpata, nel cuore di un quartiere, dall’ennesimo condominio. Abbiamo concertato con l’Acoset investimenti sulla rete idrica che non c’erano mai stati per decenni: il collegamento con una nuova condotta tra il Pozzo Difesa e il centro urbano e attivazione dei serbatoi – in disuso da 30 anni – nel quartiere di Borrello.
Abbiamo ottenuto dal Cipe un finanziamento per riedificare l’asilo nido di via Scuole Medie, eliminando una volta per tutto un vergognoso obbrobrio che campeggiava davanti a tutti da molti decenni.
Abbiamo pensato ai più deboli: i servizi sociali non si sono limitati a dare sussidi, ma abbiamo creato dei servizi sanitari gratuiti per i meno abbienti: dentista, fisioterapista, analisi cliniche, ecc, tutto gratis per chi non ha soldi. Abbiamo previsto un cospicuo contributo con un capitolo di bilancio dedicato alla Mensa Sociale Dusmet e il servizio doposcuola gratuito.
Abbiamo portato a termine una straordinaria impresa elettorale, con l’elezione del mio amico Giuseppe Zitelli all’Assemblea regionale siciliana. Una battaglia elettorale fantastica, che mi inorgoglisce: abbiamo costruito una nuova proposta politica a partire dal 2013, e abbiamo portato i belpassesi a moltiplicare i consensi verso le candidature belpassesi, ottenendo un risultato storico elettorale unico.
Stiamo solo citando alcune delle cose più in evidenza, ma andando semplicemente a ritroso sul mio profilo Facebook mi accorgo della cospicua attività amministrativa.
Tante cose sono state fatte e tanto rimane da fare. Si può fare certamente ancora di più, ma quegli obiettivi che mi ero prefissato li ho raggiunti. Sarà compito dei futuri amministratori implementare o annullare queste politiche, ma quello che io avevo da dare alla città l’ho dato.
Questo perché diversi anni fa, quando ho iniziato a fare politica, sentivo il desiderio di occuparmi delle cose di tutti e di dare il mio contributo per migliorare la mia città. Oggi ho la coscienza di aver dato tanto senza risparmiarmi, in un momento storico tra i più complessi per i governi locali. Ho avuto un contatto diretto e costante con centinaia di cittadini, ho vissuto l’esperienza amministrativa come impegno autentico senza mai considerare la mia carica un privilegio, ma indossando la fascia tricolore con onore, responsabilità e coraggio.
Non sono mancate le note di amarezza. Siamo stati controllatissimi! Ben 154 esposti-denuncia fino a oggi, due o tre ogni settimana. Fatti che spesso hanno fatto perdere tempo e creato tensione nel lavoro di ogni giorno, pur nella consapevolezza di essere con la coscienza in regola. Forse un modo, per qualcuno, di fare politica mettendo i bastoni tra le ruote a chi vuole fare buona amministrazione. Ma questo succede anche quando sei intransigente e cominci a combattere i vizi: fare buona amministrazione significa anche interrompere certi meccanismi del passato che tendevano a fare l’interesse di pochi a danno del bene comune. Spesso i ‘no’ sono stati più dei ‘sì’, perché non puoi far passare qualunque richiesta privata che non rispecchia l’interesse collettivo.
Sono tempi complessi e diversi anche nella comunicazione e nel rapporto che i cittadini hanno con il primo cittadino, anche a causa dei social, che hanno cambiato tutto. Spesso, leggendo alcuni “infelici” o indecorosi commenti, mi chiedevo cosa ne avrebbe pensato mia figlia se solo avesse avuto l’età per leggerli. Tuttavia, non mi sono mai sottratto ad un contatto diretto e pubblico, e anche questa è stata una novità che ha riguardato il mio modo di fare il sindaco.
Diversi anni fa, dicevo, sognavo di poter raccontare ai miei figli di tanti piccoli e grandi passi compiuti in favore della mia città. Oggi ho raggiunto questo obiettivo, sono soddisfatto del contributo che da belpassese ho potuto dare alla mia Belpasso, attraverso l’importante e gratificante esperienza da sindaco. Sono altrettanto convinto che ci sia un tempo per ogni cosa, e il tempo di questa esperienza va verso la sua naturale conclusione. Ci saranno nuove occasioni, se la storia, il tempo e gli uomini lo vorranno, per scrivere altre pagine e lavorare a nuovi progetti in favore della mia, della nostra Belpasso. Con lo stesso impegno e la stessa buona volontà di sempre!
Carlo Caputo