Si mira a innalzare la qualità di differenziata, attraverso la sensibilizzazione di comportamenti già virtuosi e concedendo incentivi
Belpasso, com’è noto, è tra i comuni siciliani più virtuosi per quanto riguarda la raccolta differenziata ed il saper differenziare ha permesso di raggiungere obiettivi importanti. Un dovere civico cresciuto nella mente e nelle abitudini dei cittadini. Il differenziare è stato definito come “un piccolo gesto che può fare tanta differenza”, claim scelto per la campagna di sensibilizzazione ed informazione, promossa dal comune di Belpasso in collaborazione con Balestieri Appalti, azienda incaricata per il servizio di raccolta rifiuti.
L’obiettivo, adesso, è quello di incrementare la percentuale (dal 74 % all’85%) e la qualità di raccolta differenziata, attraverso la sensibilizzazione di comportamenti già virtuosi e concedendo incentivi sulla tariffa legata alla raccolta differenziata.
Tuttavia, alcune zone non soggette a videosorveglianza (fototrappola), si presentano sporche e piene di rifiuti organici e non. Nelle periferie ed in alcune zone del paese è possibile trovare cumuli d’immondizia abbandonati dai soliti incivili che sfruttano l’assenza delle telecamere per lasciare la spazzatura, senza il pericolo di essere denunciati.
La precedente amministrazione Caputo, aveva indetto la caccia allo “zozzone”, aggettivo simpaticamente utilizzato dall’ex sindaco, per indicare l’atteggiamento poco rispettoso di chi va a gettare i propri rifiuti per strada non rispettando né l’ambiente né i principi della raccolta differenziata.
Ad oggi gli “zozzoni” esistono ancora. Ne è un esempio la Via Cardona, la Via Mazzini, lo spiazzale vicino al Santuario della Madonna Della Roccia o le periferie del Villaggio Del Pino dove, quasi quotidianamente, si possono trovare microdiscariche.
La problematica è stata evidenziata dai cittadini stessi, che hanno lamentato la presenza di questi rifiuti nei gruppi Facebook del paese, allegando foto e commenti. I disagi persistono anche sulla provinciale di Santa Maria di Licodia, nei pressi dell’altarino, meta prescelta dagli incivili da anni, In questa zona, oltre ai rifiuti, si trova anche una vasca di eternit abbandonata ormai da diverso tempo. La vasca, contenente il minerale pericoloso, rappresenta un costante campanello d’allarme ed un pericolo per tutti.
Nel caso dell’altarino, l’atteggiamento incivile assume una connotazione ancor più irrispettosa perché i rifiuti stati lasciati sotto le immagini sacre di Santa Lucia, di San Mauro Abate e di un Crocifisso.