Oltre al nuovo piazzale, imbrattate le strade in diversi quartieri
Belpasso è nota oggi come “Città delle 100 sculture” ed è attiva sotto il profilo artistico grazie ad un insieme di artisti, di sinergie ed eventi che, in nome dell’arte, vengono proposti e realizzati. Tuttavia, la nota dolente è che si sta diffondendo sempre di più un altro tipo di arte “incivile”, se così si può definire, perché rientra tra gli atti vandalici perseguibili anche per legge. Ci riferiamo ai “writers”, spesso definiti artisti di strada, decoratori del paesaggio urbano, rappresentanti della “land art”, termine utilizzato per identificare l’intervento diretto dell’artista sul territorio naturale.
Nel caso concreto, non si può nemmeno parlare di “arte” alla lontana, poiché si tratta solo di scritte praticate con le bombolette o con altri strumenti. Lo scorso 4 dicembre è stato inaugurato nel quartiere “Matrice” un piazzale, con ingresso su via I Retta Ponente, intitolato a Veronica Valenti, belpassese vittima di femminicidio. Le panchine in legno installate sono state già vandalizzate con delle incisioni. Un atto di teppismo ingiustificato e per certi versi anche spocchioso, in quanto su una delle panchine si può leggere chiaramente: “Alessio la panchina è mia”. Questo accaduto ha indignato la comunità belpassese che ha aspramente criticato l’accaduto sui social e negli abituali luoghi di ritrovo.
E non è solo questa l’unica nota dolente. Nelle periferie del paese si scorgono diverse scritte, muri imbrattati da disegni o diversi slogan che hanno deturpato la cosa pubblica. Questo fenomeno si verifica sovente a Piano Tavola dove, in via Rocco Chinnici, lo scorso 11 Novembre, sono stati fotografati diversi graffiti dai cittadini residenti che con disappunto hanno postato le foto su Facebook. Nondimeno, i vandali non temono nemmeno le autorità dato che sull’asfalto, proprio davanti al municipio, si può leggere una lunga dichiarazione d’amore in bianco: una dedica alla fidanzata per il compleanno.
Ed ancora, nei pressi della villa comunale, proprio di fronte la chiesa del Convento, si può leggere un altro augurio in nero con su scritto “auguri a me + 14”. Si tratterebbe di ragazzini, probabilmente della stessa età di coloro che mesi addietro hanno imbrattato via Signorello dove, a seguito del nostro articolo, è stata installata una telecamera di sicurezza (rileggi l’articolo). Insomma, più che di artisti si tratta di imbrattatori.