Restrizioni e contagi hanno indotto il comitato cittadino “Festa di Santa Lucia” e monsignore Gianni Lanzafame a scelte drastiche per ridurre l’assembramento dei devoti
Dicembre insolito per la comunità religiosa belpassese che quest’anno a causa della pandemia per la prima volta dal 1636, anno in cui “Malpasso” ottenne l’autonomia elevando Lucia quale santa patrona della città, non potrà rispettare le varie celebrazioni religiose e cittadine che caratterizzano la ricca tradizione di fede e religiosità più sentita dai belpassesi. L’invito di monsignore Gianni Lanzafame, è quello di esporre nei balconi le bandiere di santa Lucia in modo che «ogni famiglia si senta in dovere di farsi riconoscere come tale anche con questo gesto esterno». La festa quest’anno si celebrerà all’interno dei cuori belpassesi che, raccolti nelle loro case, pregheranno la santa recitando, come da consuetudine, le parole: “O patrioti, viva santa Lucia!”.
L’appuntamento con la tradizionale “tredicina”, ovvero i tredici giorni durante i quali dal 30 novembre fino al 12 dicembre viene celebrata la santa messa, quest’anno non è più alle cinque e mezza del mattino ma è svolta in due turni: alle otto e mezza di mattina ed alle sette di sera. Un’altra novità riguarda la venerazione da parte dei fedeli delle sacre reliquie e del simulacro di santa Lucia che saranno esposte nei giorni 12, 13, 14 e 20 dicembre sull’altare maggiore della chiesa madre fino alle nove e mezza di sera. Questo permetterà ai fedeli di raccogliersi in preghiera nell’arco di più ore in modo da non generare assembramenti.
Anche quest’anno verranno benedette le “cappe” dei nuovi devoti al termine di ogni celebrazione e, durante la giornata del 12, santa Lucia verrà omaggiata di cere e viveri da parte di tutte le realtà ed associazioni belpassesi che si distribuiranno seguendo tre turnazioni. L’offerta degli alimenti è stata introdotta quest’anno, un gesto pensato per aiutare le famiglie in difficoltà a causa dello stato d’emergenza. Lo stesso giorno l’amministrazione comunale si recherà al monumento ai Caduti per rendere omaggio alle vittime belpassesi di tutte le guerre.
Non si svolgerà la processione né la veglia del 12 sul campanone dove solitamente i fedeli, a turno, si riuniscono per aspettare insieme le prime luci dell’alba del “giorno radioso”, ovvero la mattina del 13, il giorno di festa. Cancellata anche la “spaccata” dei carri, le maestose macchine sceniche realizzate dai carristi dei cinque quartieri (Sant’Antonio, Matrice, Purgatorio, San Rocco e Borrello) che non andranno in scena. Monsignore Gianni Lanzafame ha rivolto a tutti i carristi un grande ringraziamento per aver compreso e rispettato l’emergenza sanitaria nonostante avessero già programmato la realizzazione dei carri che sono stati ufficialmente rimandati al prossimo anno: «Saranno ancora più belli ed espressivi nella fede in santa Lucia» ha detto il parroco della chiesa madre.
In conclusione, ricordiamo le iniziative promosse dal circolo cittadino santa Lucia. Fino al 14 dicembre le vetrine dei punti vendita saranno addobbate con simboli iconografici che richiamano il culto di santa Lucia. La vetrina più bella vincerà la ventiduesima edizione di “Vetrine in festa” ritirando il premio “Ninetta Lombardo”. In più fino al 20 dicembre, presso la “Casa della vara”, il circolo darà vita alle “Storie di santa Lucia”, un itinerario che parte dalle scene della vita della martire siracusana, legato alla realizzazione ed alle tradizioni legate all’argentea “vara”, processionale protagonista della festa dicembrina.
Sulla facciata della “Casa della vara” verrà proiettato un docu- film, realizzato da tutti quei devoti che hanno immortalato e ripreso, nel corso degli anni, la festa di santa Lucia in modo da ricordare le scene di festa di ieri e di oggi. Infine, durante tutto il periodo di festa, la “Via del Fercolo” e la piazzetta antistante la “Casa della vara”, sarà arricchita da installazioni a cura della Fondazione “Carri santa Lucia”, che esporrà alcune delle scene più belle dei carri delle edizioni passate.