Con le opere compensative, il comune ottiene più di un milione da Terna: l’ex albergo per anziani diventerà scuola
Il passaggio dell’elettrodotto nel territorio di Belpasso, che avverrà nella zona della Piana di Catania, vale per la città una scuola. È, in pratica, l’esito della trattativa sulle opere compensative, ovvero il consenso espresso dal Comune di Belpasso a Terna s.p.a (la società che gestisce le reti per la trasmissione dell’energia elettrica) per il passaggio di cavi e tralicci dell’alta e dell’altissima tensione nel territorio comunale dietro un compenso di 1 milione e 110 mila euro. La somma verrà utilizzata dall’amministrazione comunale per realizzare una scuola nell’edificio della “Casa albergo per anziani” di via Anna Frank, a Borrello, edificata trent’anni fa e mai entrata in funzione.
L’elettrodotto attraverserà non solo Belpasso, ma anche Augusta, Priolo, Melilli, Carlentini, Paternò, Catania e Motta Sant’Anastasia, insistendo nel tratto che interessa la provincia etnea nell’area della Piana di Catania, in un contesto privo di zone urbane. La progettazione dell’elettrodotto fa parte di un progetto regionale mutato nel 2010 e rimasto sino ad oggi incompiuto e che vede in campo l’assessorato regionale dell’Energia e Terna. Per quasi nove anni il progetto è rimasto in sospeso perché molti comuni richiedevano una somma più elevata sulle opere compensative che, come dice la stessa parola, compensa i disagi ambientali derivanti dal passaggio di cavi e tralicci.
Da noi intervistato, il primo cittadino Daniele Motta chiude la questione: «Saremo i primi fra i comuni coinvolti a realizzare una struttura pubblica». In totale Terna cederà ai comuni 8 milioni e mezzo di euro che verranno equamente distribuiti. Come detto, solo Belpasso ha chiuso l’accordo, mentre altri comuni pretendono somme maggiori. L’elettrodotto comprenderà sia le linee elettriche aeree, sia le linee interrate in cavo alloggiate in apposite strutture ovvero i cavidotti. Un insieme di elettrodotti invece, costituisce la rete elettrica primaria, sulla quale vengono amministrate la trasmissione e la distribuzione dell’energia elettrica.
Motta si dichiara favorevole alla realizzazione e alla buona riuscita del progetto, non sottovalutando il problema dell’elettrosmog che l’alta tensione potrebbe arrecare a causa dell’esposizione prolungata dell’uomo ai campi magnetici.
La legge prevede che gli elettrodotti siano collocati in zone disabitate di campagna, lontani dai centri abitati e dalle frazioni. Pertanto, nonostante sia stato registrato un inurbamento delle zone rurali, il sindaco rassicura i suoi cittadini: «L’elettrodotto sarà lontano dai centri abitati».