I cani, dopo le cure, verranno reimmessi nel giardino dove vivevano con il proprietario deceduto
A distanza di più di dieci giorni dal primo appello lanciato dall’associazione animalista “Una mano per 4 zampe”, operante nel territorio di Belpasso, torniamo ad occuparci dei dieci cani rimasti senza cure dopo la morte improvvisa del loro padrone. Come si ricorderà, si trattava di una persona anziana che viveva da sola, ritrovata senza vita diversi alcuni giorni dopo il decesso per cause naturali (rileggi l’articolo). Tutt’oggi i cani si trovano nella casa dell’uomo, dotata di ampio giardino, ubicata in un fondo agricolo in via Agnelleria, tra il centro commerciale Etnapolis ed Etnaland.
A seguito delle numerose condivisioni registrate dal nostro articolo del 17 gennaio, in molti hanno aderito all’appello di sensibilizzazione e d’aiuto lanciato tramite Facebook dall’associazione. Sono arrivate molte donazioni fra antiparassitari e cibarie, ma, purtroppo, nessuna richiesta di adozione.
La presidentessa dell’associazione, Giusy Cavallaro, dichiara a Yvii24: «È impossibile procedere con l’adozione per tutti e dieci. Tra i sette cani adulti la maggior parte di loro sono fobici, non amano essere toccati. La nostra speranza ricade sui tre cuccioli, due maschi ed una femmina, poiché essendo ancora piccoli, possiamo intervenire per tempo e correggere questo aspetto in modo da renderli adottabili».
Il luogo dove vivono i cani si presenta degradato, colmo di pattume e di materiale d’ogni genere, accumulato dal proprietario. I vicini hanno chiesto di far ripulire la zona in quanto insalubre: trovati topi, blatte e pulci. Probabilmente per questo motivo la maggior parte dei cani è affetta da un principio di rogna, patologia infiammatoria della cute, provocata da parassiti appartenenti agli acari, che comporta la perdita di pelo e prurito. Gli animalisti hanno prontamente curato i cani somministrando le medicine necessarie per combattere questa patologia.
In secondo luogo, l’associazione sta già provvedendo a sterilizzare le femmine che post degenza verranno rintrodotte presso il fondo agricolo. Per quanto riguarda i maschi, se possibile, verranno castrati ed infine i cuccioli, qualora non venissero adottati, saranno sterilizzati anch’essi. Ogni quindici giorni i volontari si recheranno sul posto per vigilare e sfamare i cani. Al momento hanno portato del pane duro da sgranocchiare e croccantini per adulti e cuccioli. Sia le associazioni animaliste sia i vicini chiedono un aiuto economico al Comune di Belpasso per riuscire a sfamare i cani.