“Una mano per quattro zampe”: «Vergognoso che questi criminali possano continuare ad agire indisturbati. Amministrazione intervenga»
È stata ritrovata due giorni fa a Belpasso, in via Silvio Pellico, la carcassa di un gatto randagio che, dopo aver ingerito una delle numerose polpette avvelenate sparse nel territorio dai soliti “criminali” che così vorrebbero risolvere il problema randagisno, è spirato fra indicibili sofferenze. Gli avvelenatori le hanno disseminate durante la giornata del 2 maggio nel quartiere San Giuseppe e la maggior parte sono state collocate nella piazzetta di via San Giuseppe, accuratamente nascoste tra gli alberi di fronte la Posta di via Fiume. Potrebbe trattarsi della stessa persona, o gruppo, che circa un mese fa ha adottato la medesima strategia collocando diverse esche avvelenate nelle piazzette di via Capuana via e Bellini.
Ancora una volta il loro scopo era quello di eliminare qualche cane randagio senza curarsi del fatto che la carne attira indistintamente tutti gli animali. Ad essere stato adescato dalla trappola non è stato solo il gatto, ma anche il cane di una belpassese che ha ingerito un pezzo di polpetta: per sua fortuna il pronto ricovero ha scongiurato il peggio. Dopo una decina di minuti il cane ha avuto delle convulsioni seguite da un aumento di salivazione, e qualcosa in più diranno gli accertamenti a cui è stato sottoposto. «Il mio Leo sta rischiando e soffrendo tanto», sono queste le parole di Angela Catania – padrona dell’animale – che si leggono sul suo profilo Facebook, dove ha scritto un post allegando un filmato ritraente le polpette, per allertare tutti i cittadini.
Dal filmato che circola in queste ore sul web si può notare come via Silvio Pellico fosse colma di veleno: ad ogni metro una polpetta. A seguito dello spiacevole accaduto, abbiamo contattato la signora Catania al telefono che ha dichiarato: «La passeggiata con il mio cane si è trasformata in un incubo. La notte del 2 maggio dopo aver portato Leo in clinica io e la mia famiglia ci siamo muniti di paletta e fogli di giornale per raccogliere le polpette. Evidentemente non siamo riusciti a toglierle tutte data la scarsa visibilità e purtroppo l’altroieri mattina abbiamo trovato il gatto morto».
A differenza del mese scorso, il lavoro di denuncia da parte delle autorità competenti, dovrebbe risultare più semplice grazie ai sistemi di videosorveglianza presenti. In via Silvio Pellico una delle telecamere è collocata in prossimità del tappeto del numero civico dove il gatto ha mangiato la polpetta avvelenata. Per quanto riguarda le polpette in via Fiume bisognerà osservare i sistemi di videosorveglianza dell’ufficio postale.
«È vergognoso che questi criminali possano continuare ad agire indisturbati: sporgeremo denuncia – dichiara a Yvii24 Giusy Cavallaro presidente dell’associazione belpassese “Una mano per quattro zampe” – . Queste persone pensano di essere al sicuro, non si sentono in pericolo e non si pongono alcuno scrupolo. Le polpette avvelenate non sono indirizzate solo ai randagi, allettano e colpiscono anche i nostri cani di proprietà quando li portiamo a passeggio. L’amministrazione comunale deve adottare i dovuti provvedimenti altrimenti si rende complice di questi assassini».