Artisti e allievi di “Belle Arti” consegnano i lavori realizzati nell’ambito del simposio “Oro nero dell’Etna”
Con la consegna di altre quattro sculture in pietra lavica, si è concluso a Belpasso il sesto Simposio Internazionale “Oro nero dell’Etna”, le cui opere arricchiscono il museo “en plein air” “Città delle 100 Sculture”, visitabile per le vie e le piazze della cittadina. Le quattro nuove sculture sono: “Cerchio Rettangolo” dell’artista cinese Jiefu Zhou, studente dell’Accademia di Belle Arti di Carrara; “Etna danzatrice del Fuoco”, scolpita dal maestro Ulises Jimenez, provieniente dalla Costa Rica; “Paesaggio verticale” di Gemma Domínguez, provieniente dalle Isole Canarie; “Fontana di fuoco”, realizzata da Asia Romaniuk, proveniente dalla Polonia e studentessa dell’Accademia di Belle Arti di Catania.
La cerimonia di consegna si è svolta nello stesso laboratorio artistico che nelle ultime due settimane ha ospitato gli scultori all’opera, ovvero l’azienda “Fratelli Grasso Pietra lavica”, lungo la provinciale Belpasso Camporotondo, nella cornice di una cava di pietra che ha fatto da incantevole scenario naturale ai lavori.
A partecipare, un nutrito e attento pubblico di appassionati e cittadini, gli amministratori comunali, con in testa il sindaco Carlo Caputo, i docenti dell’Accademia di Belle Arti di Catania, partner artistico dell’iniziativa: i professori Antonio Portale (docente di Scultura, direttore artistico e coordinatore del Simposio) e Giuseppe Frazzetto (docente di Storia dell’Arte e curatore del Simposio).
In seguito, al Palazzo Bufali, partner del Simposio, si è svolto un incontro di studi dedicato all’arte scultorea, il professore Frazzetto ha proposto un intervento critico nel quale ha sottolineato l’importanza di un parco urbano di sculture in relazione ai significati mitologici che ruotano intorno all’Etna e alla Sicilia. Sono stati presentati gli scatti degli studenti di Fotografia dell’Accademia, coordinati dal docente Armando Romeo Tomagra, insieme ai video degli studenti della scuola secondaria di primo grado “Martoglio” di Belpasso che con le loro performance hanno “interpretato” le sculture e un documentario sul quinto Simposio, realizzato da Aitna Press.
Il sindaco Carlo Caputo nel corso della consegna delle sculture ha colto l’occasione per ringraziare quanti hanno permesso in questi anni la realizzazione del progetto. «Abbiamo cominciato a credere a questa straordinaria idea – ha ricordato il primo cittadino – nel 2014, quando scommettere sull’arte legata alla pietra lavica sembrava quasi una piccola follia. Oggi, dopo quattro anni in cui abbiamo abbellito la città con decine di opere, abbiamo le prove che quella scelta fu azzeccata, perché oltre ad esserci circondati di bellezza, abbiamo costruito per Belpasso un “brand”, una nuova immagine fatta di ritrovata identità culturale ed artistica. Tutto questo è destinato a restare eterno, come eterne sono le sculture, arte pura, carica di significati e interpretazioni affascinanti che circondano ciascuna opera».