Mascherine e donazioni per superare tutti insieme le difficoltà derivanti dall’emergenza covid-19
L’iniziativa “Solidarietà Virale”, lanciata più di un mese fa dal Comune di Belpasso, ha realmente mobilitato tutta la cittadinanza attorno all’emergenza covid-19 mediante la realizzazione delle mascherine e l’acquisto di bonus farmaco e bonus spesa. Per poter fronteggiare la prima fase di quarantena, con l’utilizzo delle mascherine imposte anche da una ordinanza sindacale all’interno di esercizi e luoghi pubblici, e in considerazione del costo e della carenza nelle rivendite, il comune ha donato a più di 20 sarte il materiale necessario per realizzare quante più mascherine possibili da distribuire, rispettando le misure di cautela, a chi non ne fosse ancora in possesso. La risposta da parte di sarte e sarti belpassesi, anche domestici, è stata così prestante e veloce che sono state prodotte più di seimila mascherine in poco tempo. È così che da un giorno all’altro le stanze delle abitazioni si sono trasformate in vere e proprie fabbriche di “amore e cucito”.
Abbiamo contattato telefonicamente Deborah Prezzavento, giovane belpassese che insieme alla sua famiglia ha deciso di aderire al progetto: «Il comune ha donato a quanti, come me, hanno sposato questa iniziativa il tessuto “tnt” e gli elastici. Il materiale ci è stato recapitato a casa e le mascherine prodotte sono state consegnate agli addetti rapidamente ed in sicurezza. Una parte sono state distribuite presso il Palazzo di Città, le rimanenti tramite il servizio porta a porta. Alle sarte aderenti è stato concesso di poter tenere un paio di mascherine in casa per il proprio nucleo familiare e per il vicinato. Le famiglie di alcuni componenti dell’associazione “Un Belpasso Avanti”, fra le quali la mia famiglia, ne hanno realizzate 450. Per me è stato bellissimo lavorare insieme a mia madre, desideravamo renderci utili per aiutare quanta più gente possibile. Voglio sottolineare – chiude Deborah – che il tutto è stato realizzato e consegnato gratuitamente».
e tante altre sono state realizzate da famiglie di componenti dell’associazione “Un Belpasso Avanti”
Oltre ad aver raggiunto questo importante risultato i cittadini hanno risposto, seppur in modo meno unanime, anche al secondo appello racchiuso in “Solidarietà Virale”, aiutando le famiglie che in questo momento ne hanno maggiore bisogno, acquistando bonus spesa e farmaco dal valore di dieci o venti euro presso i rivenditori autorizzati dal Comune. Ad aver aderito panifici, macellerie, farmacie, supermercati e negozi. L’offerta, di natura volontaria, ha permesso ai belpassesi di aiutarsi l’un l’altro per fronteggiare tutti insieme l’emergenza sanitaria. In un secondo momento gli addetti ai Servizi Sociali si sono occupati delle donazioni dei cittadini raccogliendole in orario di chiusura presso i punti vendita per poi distribuirli in seguito alle famiglie in stato di necessità.
Una iniziativa, questa, in chiaroscuro, che ha visto anche “magre raccolte” in qualche supermercato. Per incentivare la spesa, vi sono stati esercizi commerciali che hanno praticato uno sconto aggiuntivo del 10% a chi ha presentato i buoni spesa previsti dal governo. Altra iniziativa proposta, quella del “carrello solidale”, nel quale ogni acquirente ha potuto lasciare un acquisto eseguito dopo aver pagato alle casse.
Per i “buoni farmaco”, l’assessore – e farmacista – Fiorella Vadalà illustra l’andamento delliniziativa: «Le donazioni volontarie dei cittadini per l’acquisto di farmaci sono state importanti perché dallo Stato sono pervenuti pochissimi buoni dato che la disponibilità economica è confluita per importanza verso il settore alimentare».
Infine, il sindaco Daniele Motta, che traccia un primo bilancio dei bonus farmaco e alimentari acquistati dai belpassesi: «Questa iniziativa andrà avanti anche durante la fase 2, appena iniziata. Mi ritengo soddisfatto della risposta della cittadinanza, sono stati raccolti grazie all’acquisto volontario dei bonus farmaco e bonus spesa, circa novemila euro. In più altri settemila euro sono stati versati sul conto corrente comunale. È vero che adesso l’iniziativa benefica sta scemando, ma molti, se non economicamente, hanno contribuito nella realizzazione delle mascherine».