La “strada dei murales” da luogo di incontri d’artisti e dei cuori incrociati, si mostra, purtroppo, in stato di trascuratezza
Belpasso, com’è noto è il paese delle “100 sculture”, ma anche luogo d’arte e di tradizioni consolidate che, con il tempo, anziché perdersi, diventano un elemento di pregio e di interesse per un numero crescente di visitatori. La Via dell’Arte si trova sulla XV Traversa, di fronte allo storico Palazzo Bufali. Questa via avrebbe dovuto rappresentare uno dei tanti punti interesse artistico e culturale non solo per il cittadino belpassese, ma anche per il turista, in quella strategia di incentivazione del turismo tracciata da anni.
Malgrado i lavori siano stati ripresi più volte, la realizzazione è in stand by da diversi mesi. Piuttosto che una “via d’arte” si presenta ai nostri occhi come una via abbandonata, colma di rifiuti e non curata come ci si aspetterebbe. Da diversi anni ormai, il Comune di Belpasso ha deciso di scommettere sull’ambito artistico, prima sotto l’amministrazione di Carlo Caputo, adesso sotto la guida del primo cittadino Daniele Motta. L’inizio nel 2014 con l’installazione delle 100 sculture che ad oggi, rappresentano un vero e proprio percorso scultoreo che dà vita ad un museo a cielo aperto. Tuttavia, la buona e lodevole riuscita della collocazione delle sculture, non deve far dimenticare l’ambizioso progetto, nato nel 2017, della “Via dell’Arte”.
L’idea è nata dal figlio d’arte belpassese, Domenico Morabito, che ha deciso di sposare il progetto promosso dall’amministrazione comunale in collaborazione con la Fondazione “Carri Santa Lucia”. La sua idea prende spunto dal concetto di “Land Art”, ovvero la decodificazione del suolo urbanistico o paesaggistico. È stata scelta proprio la XV traversa in quanto da sempre è riconosciuta dalle varie generazioni come la “strada dei murales”. L’intento di Morabito era quello di dare una nuova veste alla via e di trasformare la strada come se fosse una stanza dove potersi incontrare.
Un luogo di confronto e d’incontro che avrebbe preso vita grazie alla collocazione di un fiore a due cuori incrociati dove, dentro un cofanetto, sarebbero poi state collocate lettere o foto da chiunque volesse lasciare lì una parte intima di sé. Così facendo, la speranza dell’artista era quella di ritrovare, con il passare del tempo, i “ricordi” lasciati dai cittadini per stimolare il ricordo e per ritrovarsi. La realtà odierna però, non rispecchia il progetto iniziale dell’artista, l’elemento centrale della strada non è un fiore a due cuori incrociati bensì un grande cuore bianco con diversi ingressi per lettere o foto totalmente vuoto.
Su alcuni muri sono state affisse diverse scene, che sono state utilizzate per la realizzazione dei Carri in onore della patrona santa Lucia. Si è pensato di collocare alcune scene, ormai in disuso, per arricchire la via insieme a due sculture ed una fontana non ancora funzionante. Ci si augura che l’amministrazione comunale riprenda il progetto della Via dell’Arte, per ridare corpo a quell’idea sorta nel cuore della cittadina.