Dal 6 ottobre dello scorso anno all’ottobre del 2019: abbiamo intervistato le dirigenti delle quattro scuole biancavillesi Angela Pistone, Benedetta Gennaro, Giuseppina Furnari, Agata Di Maita
Sei ottobre 2018 ore 2:34, trema la terra fra Biancavilla e Santa Maria di Licodia, come mai in precedenza a memoria d’uomo. I sensori dei sismografi “oscillano” sino a magnitudo 4.6. A Biancavilla è la notte dopo la festa patronale di san Placido e la città si prepara alla giornata conclusiva dei festeggiamenti: ma il risveglio è drammatico. Il sisma ha dissestato case, chiese e scuole ed i danni sono ingenti come testimoniano le crepe sui muri, i mattoni e le pietre dei monumenti a terra. Molti edifici (fra cui la chiesa madre) sono inagibili.
Danneggiate anche le scuole, costrette a chiudere alcuni plessi: la Scuola secondaria di primo grado “Sturzo” di via Colombo, il plesso Marconi del Primo Circolo didattico “San Giovanni Bosco” di via Vittorio Emanuele e la palestra di via Benedetto Croce, il plesso “Verga” di via Liguria del Secondo Circolo didattico. Il prosieguo dell’anno scolastico incontra innumerevoli difficoltà: fra vibranti polemiche, amplificate dai social, le scuole si stringono ed ospitano gli alunni sfrattati dal sisma.
Il governo, che giunge a Biancavilla con il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio, si impegna a finanziare in breve la ricostruzione: ed effettivamente è quel che avviene. La “Sturzo” ha già riaperto i battenti agli alunni a settembre, e si apprestano a farlo il Primo ed il Secondo Circolo a novembre. Ma qual è la situazione nelle 4 scuole di Biancavilla ad un anno dal terremoto? Lo abbiamo chiesto alle dirigenti scolastiche di Primo e Secondo Circolo, della “Bruno” e della “Sturzo”: Angela Pistone, Benedetta Gennaro, Giuseppina Furnari, Agata Di Maita,