Si è svolta ieri pomeriggio all’interno di Villa delle Favare di Biancavilla, una conferenza tenuta dalla società Asja Ambiente Italia – che ha assorbito interamente la CH4 Energy – per discutere ancora una volta dell’impianto di biodigestione dei rifiuti organici che dovrebbe sorgere a Piano Rinazze in territorio di Biancavilla. L’impianto, la cui fase autorizzativa si trova ormai alle battute finali, una volta realizzato dovrebbe permettere di poter gestire in maniera più efficace di quella attuale, l’attività di recupero della frazione organica dei rifiuti urbani raccolti nell’hinterland della struttura, trasformando il rifiuto stesso in biometano e compost di qualità, attraverso un sistema di “digestione” anaerobica della componente organica.
L’impianto, sorgerà su un’area di circa 4 ettari tra la Sp44 e la Ss121 (tratto Paternò-Regalbuto) ed una volta a regime dovrebbe riuscire a trattare in un anno circa 58 mila tonnellate di rifiuto organico e 10 mila tonnellate di verde, producendo 19 mila tonnellate di compost di qualità e 5 milioni e mezzo di metri cubi di biometano. La location del progetto iniziale, presentato qualche anno fa sempre a Villa delle Favare dalla CH4 Energy, ha subito una variazioni legata al fatto di dover ottemperare al sopravvenuto vincolo della Sovraintendenza che impone all’azienda che dovrà realizzare il sistema di biodigestione, una distanza di 150 metri dal Vallone della Serra.
«È un progetto partito qualche anno fa, che il gruppo Asja ha rilevato da circa un anno e mezzo e a cui la nostra azienda tiene moltissimo» ha detto l’avvocato Tommaso Cassata, amministratore delegato di Asja Ambiente Italia e consigliere delegato di Ch4Energy. «È un progetto che dialoga con il territorio e che riesce a dare al territorio una risposta al fabbisogno crescente del trattamento della frazione organica dei rifiuti urbani, con una tecnologia avanzata e moderna. Il progetto è ormai alle battute finali dell’iter autorizzativo ed avevamo il piacere di confrontarci con la comunità e le istituzioni di Biancavilla, per evitare fraintendimenti su questa tipologia di impianti che non bruciano rifiuti ma li trattano con digestione anaerobica. Non sono dei termovalorizzatori, non trattano altri rifiuti se non la sola frazione organica», ha poi concluso L’amministratore Cassata.
Presente all’incontro anche il sindaco Antonio Bonanno che, ricordiamo, già durante la sindacatura Glorioso, attraverso i suoi fedelissimi che sedevano negli scranni dell’opposizione in consiglio comunale, aveva fatto emergere diverse perplessità sulla nascita di impianti di rifiuti in zona Piano Rinazze. «Hanno accolto una parte delle nostre osservazioni come ad esempio la presenza del vincolo di tutela sottolineato anche successivamente al nostro ricorso, dalla Sovraintendenza» ha detto il primo cittadino biancavillese. «Questo evidenzia come le nostre criticità non erano assolutamente strumentali ma erano ovviamente supportati da indicazioni normative ben precise. Oggi prendiamo atto che hanno superato una parte delle nostre osservazioni, anche se ne rimangono in piedi altre che saranno oggetto di incontri e confronti tra le parti. Questa amministrazione ha affrontato questa tematica con la massima trasparenza, coinvolgendo sempre il territorio e tutti gli stakeholders che hanno un ruolo soprattutto su piano Rinazze e cercando di dare una definizione delle problematiche quanto più trasparente e ottimale possibile. Verificheremo se ci saranno ancora ulteriori criticità – ha infine detto Bonanno – e quindi aspetteremo la conferenza dei servizi».