Testimonierà la giornalista Roberta Rei insieme ad altre due persone
Ci sarà la deposizione della troupe della trasmissione televisiva di Italia 1 “Le Iene” nella prossima udienza del processo “Ambulanza della morte”, fissata per il 23 luglio 2020, che vede alla sbarra l’ambulanziere adranita Davide Garofalo, 44 anni, chiamato a rispondere di omicidio aggravato nei confronti di tre persone e di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Lo ha deciso il presidente della Prima Corte d’assise del Tribunale di Catania, che ha letto nel corso dell’udienza odierna l’ordinanza con cui ammette la testimonianza della giornalista Roberta Rei e di Diego Gandolfo e di Roberto Marcanti che fanno parte dell’esterna del noto programma Mediaset. Non ammessa una quarta persona.
L’udienza di oggi ha visto anche la testimonianza di 4 persone, tre sorelle (figlie di una donna morta in circostanze sospette che non rientra fra i decessi su cui si basa il processo a Garofalo), e il titolare di un bar di Adrano. L’inchiesta “Ambulanza della morte” è nata da un servizio giornalistico delle “Iene” che, sulla base del racconto di un testimone, svelò una serie di presunti omicidi che sarebbero stati commessi da addetti alle ambulanze nei confronti di malati terminali, che stavano riportando a casa dall’ospedale, per lucrare su vestizioni delle salme e funerali, poi rivenduti ad agenzie di onoranze funebri compiacenti al costo di 300 euro l’uno.
Come detto, gli omicidi a carico di Garofalo per il processo che si sta celebrando davanti alla Prima Corte d’assise del Tribunale di Catania sono tre, anche se l’ipotesi è quella che i casi siano molti di più. Un altro processo, sempre nell’ambito della stessa inchiesta, si sta celebrando, per un solo omicidio, a carico di un altro ambulanziere, anch’egli adranita di 45 anni, Agatino Scalisi, che ha chiesto e ottenuto il rito abbreviato.