Pienone ieri sera in basilica per l’illustre ospite ericino che ha pure reso omaggio alla tomba di Monsignor Francesco Ricceri, già Vescovo di Trapani
Una chiesa gremita di gente ha accolto ieri sera, nella Basilica Santa Maria dell’Elemosina di Biancavilla, il fisico di fama internazionale e scienziato illustre, il Professore Antonino Zichichi, siciliano originario di Trapani. Protagonista indiscusso, dedito da sempre ad una corretta divulgazione scientifica, presidente della federazione mondiale degli scienziati e della Fondazione Ettore Majorana di Erice nonché docente emerito di Fisica Superiore nell’Università di Bologna.
L’appuntamento culturale rientra tra le iniziative dell’anno giubilare organizzato dalla Basilica Santuario Maria Santissima dell’Elemosina. Lo scienziato è giunto a Biancavilla per tenere una conferenza, dal titolo “Scienza e Fede: le due più grandi conquiste della Ragione” dopo aver tenuto un altro incontro, nel primo pomeriggio a Paternò. La conferenza ha avuto inizio con il saluto dello scienziato al monumento funebre di Monsignor Francesco Ricceri biancavillese in passato vescovo di Trapani, città natale di Zichichi.
Tema dominante del discorso del professore Zichichi, il connubio indissolubile tra scienza e fede. Tanti altri gli argomenti trattati, dalla grande alleanza tra fede e scienza a Ettore Maiorana, passando per Galileo Galilei e Giovanni Paolo secondo, senza tralasciare il concetto di cultura scientifica e dei tre Big Bang utili a spiegare come si passa dalla vita alla ragione. La conferenza è stata introdotta da Don Pino Salerno, prevosto e parroco della chiesa madre biancavillese e moderato dal professore Vincenzo Vinciguerra.
Sull’argomento, lo scienziato siciliano, ha scritto due libri “Tra fede e scienza, da Giovanni Paolo II a Benedetto XVI” e “Perché io credo in Colui che ha fatto il mondo”. A fine incontro è stata donata al professore una riproduzione dell’icona della Madonna dell’Elemosina, che nel prossimo mese di settembre sarà a Roma su espresso desiderio di Papa Francesco.
«Sarebbe formidabile se qualcuno riuscisse a far diventare l’evoluzionismo Scienza –ha affermato Zichichi –. Tutto evolve: dall’esempio più elementare di particella quale è un elettrone, al cosmo. L’evoluzione cosmica parte dal primo Big-Bang e, dopo 20 miliardi di anni, arriva a noi. Però l’unico evoluzionismo che sappiamo descrivere si ferma alla materia inerte. Io conosco benissimo di quanti protoni, neutroni ed elettroni è fatta una pietra o il corpo di una rondine. Se pietra e rondine sono di peso eguale, il numero di protoni, neutroni ed elettroni è lo stesso. Nessuno però sa fare il passaggio dalla pietra alla rondine.
È un esempio del secondo Big-Bang. Sono necessari tre Big-Bang per arrivare a noi – ha proseguito il professore –. Il primo è quello che dal nulla produce la materia inerte. Il secondo è necessario per passare dalla materia inerte a quella vivente. Il terzo Big-Bang deve spiegare come si passa dalla vita alla ragione. Che l’evoluzionismo esista in moltissime forme di materia vivente non autorizza ad estendere questa proprietà (evoluzione) a noi in quanto abbiamo una proprietà (la ragione) che non esiste in nessuna altra forma di materia vivente. Noi siamo esempio unico».