Anche l’ospedale Maria Santissima Addolora di Biancavilla, è tra i nosocomi siciliani autorizzati all’utilizzo di farmaci a base di anticorpi monoclonali nella lotta al Sars-Cov2 . Una terapia sperimentale, quella autorizzata prima dall’Aifa e poi dal Ministro della Salute Roberto Speranza nel mese di febbraio scorso, che potrebbe rappresentare un ulteriore aiuto nella difficile battaglia contro la pandemia da Coronavirus, parallelamente alla campagna vaccinale che si sta realizzando su scala nazionale. Una terapia innovativa per i pazienti Covid19 che nella giornata di oggi, è stata somministrata in regime di “day service” all’interno del reparto Covid biancavillese diretto dal dottore Maurizio Platania ad un uomo ed una donna – marito e moglie – di 74 e 82 anni con patologie associate.
Gli anticorpi monoclonali sono delle molecole biologiche create in laboratorio, capaci di riconoscere, legare e neutralizzare in maniera specifica un determinato antigene (una sostanza in grado di essere riconosciuta dal sistema immunitario come estranea o potenzialmente pericolosa). I monoclonali si comportano con il Sars-Cov2 come degli anticorpi naturali, agendo su due livelli. Il primo, legandosi all’agente patogeno, impedendo l’accesso del virus all’interno delle cellule dove si replicherebbe. Il secondo, favorendo alle cellule del sistema immunitario – quali i macrofagi presenti nel corpo – , di poter distruggere il virus più facilmente.
L’uso degli anticorpi monoclonali – che vengono già usati per altre patologie – è stato autorizzato in soggetti di età superiore ai 12 anni, risultati postivi al SARS-CoV2, non ospedalizzati per Covid19, che non si trovano in ossigenoterapia e che presentano sintomi di grado lieve-moderato di recente insorgenza (comunque da non oltre 10 giorni) e che hanno almeno uno dei fattori di rischio individuati per Covid19 come ad esempio malattia renale cronica, diabete non controllato, immunodeficienze, ecc. . In merito all’efficacia, come emerso in “fase 3” della sperimentazione farmacologica, il trattamento sembrerebbe ridurre del 70% l’ospedalizzazione e la morte di pazienti ad alto rischio con Covid-19. I due pazienti del nosocomio biancavillese, sono stati sottoposti ad una infusione endovenosa della durata di circa un’ora. Successivamente, sono stati trattenuti dai medici del reparto in osservazione, per valutare l’eventuale insorgere di effetti collaterali al farmaco. Poi, marito e moglie sono tornati nuovamente a casa.