«Una gioia immensa», «una grazia di Dio per il quartiere e per tutta Biancavilla», «molto bella ed accogliente». Sono queste le prime emozioni di alcuni fedeli che questo pomeriggio hanno varcato per la prima volta l’ingresso della nuova chiesa del Santissimo Salvatore di Biancavilla che sorge adiacente alla vecchia struttura degli anni settanta, in viale Europa nel quartiere “Spartiviale”. A presiedere la cerimonia eucaristica di dedicazione del nuovo edificio di culto e di consacrazione dell’altare, è stato l’arcivescovo Metropolita di Catania Monsignore Salvatore Gristina insieme ai sacerdoti biancavillesi tra cui lo stesso parroco Don Salvatore Verzì che ha fortemente voluto l’edificazione di questa chiesa.
Una comunità parrocchiale fervida, quella del Santissimo Salvatore, ricca di diverse realtà ecclesiali tra cui il Cammino Neocatecumenale, gli Scout, il gruppo famiglie, l’Azione Cattolica e tanto altro ancora. «Sono grato al Signore per questo dono che sta regalando a questa porzione di popolo di Dio» ha detto molto emozionato Don Salvatore Verzì che ad ottobre 2020 ha iniziato il suo terzo mandato da parroco in questa parrocchia biancavillese. «Certamente ci sono state difficoltà e fatiche per realizzare quest’opera, ma oggi raccogliamo la gioia di questo momento e la grande benedizione del Signore che ama questo popolo. È un ennesimo segno, come una Parola, che il Signore rivolge a questo popolo che lo ama e lo benedice e lo invita ad essere alla sua sequela»
Presente alla cerimonia, anche il primo cittadino di Biancavilla Antonio Bonanno, il presidente del consiglio comunale Marco Cantarella ed altre autorità civili e militari. «È una giornata importante per Biancavilla – ha detto il sindaco – che definirei storica. Il contributo del Comune c’è stato con una compartecipazione, ma quello che è importante è l’attenzione che la Cei ha dedicato in questi anni a Biancavilla. La dedicazione di oggi è un segnale importante non solo per la comunità pastorale del luogo, non solo per il quartiere, ma per tutta la città, in quanto all’interno di esso si formano e si sviluppano coscienze e nuovi cittadini».
Una struttura, quella che oggi viene ufficialmente consegnata non solo ai fedeli del quartiere ma a tutta la comunità biancavillese, dal costo complessivo di 1 milione e 400 mila euro. La prima prima pietra, ricordiamo, fu posata il 28 aprile 2018 alla presenza anche del compianto Padre Brancato che negli anni ’70 donò il terreno dove poi fu edificata la vecchia chiesa. La realizzazione dell’edificio religioso, così come lo si inaugura oggi, è stato possibile possibile grazie ad un finanziamento derivante dall’8×1000 destinato dai contribuenti alla Chiesa Cattolica – per il 75% della somma – ed un cofinanziamento del comune di Biancavilla, per il rimanente 25%. Fu infatti l’amministrazione Glorioso, nel 2015, ad approvare una delibera che di fatto avrebbe permesso qualche anno dopo di poter coprire la somma rimanente per la realizzazione di questo piccolo gioiello edilizio incastonato in un quartiere che un tempo era periferia della città.
«Certamente è una giornata molto importante e molto bella per Biancavilla» ha detto il Vescovo Salvatore Gristina. «È davvero un dono del Signore che stiamo per ricevere che permetterà a questa comunità come a tutta la città di crescere secondo lo Spirito del Vangelo. La chiesa significa questa comunità di discepoli che si radunano anche in un luogo. Per questo procediamo alla dedicazione della chiesa. Vogliamo cercare di capire meglio che il nostro ritrovarci in questo posto deve significare più agilità e più gioia di andare nel territorio. Chiediamo al Signore di poter comprendere sempre più che noi siamo Chiesa.»
Grande emozione anche per il progettista della struttura, l’ingegnere Maurizio Erbicella. «Questo che si inaugura oggi è un progetto del popolo di Dio che ha voluto per voce del nostro Vescovo Monsignore Gristina realizzare a Biancavilla, in questo quartiere così difficile di “Spartiviale”. L’opera intitolata al SS. Salvatore, viene evocato sia nel prospetto con il profilo del monte Tabor rappresentato dalle 4 falde in contropendenza, sia all’interno dove l’unità della Chiesa viene rappresentata dai 4 evangelisti che compongono la pianta quadrata. È una delle prime chiese post-conciliari della nostra diocesi dove il popolo di Dio sta attorno alla mensa eucaristica e alla mensa della parola e partecipa vivamente nella casa del Signore alla celebrazione». Dopo la cerimonia eucaristica, si è proceduto con la sottoscrizione del verbale di dedicazione e con la consegna di alcune targhe ricordo a chi ha partecipato attivamente alla realizzazione dell’edificio. Al Vescovo Gristina, è stato fatto dono di un anello pastorale e una croce pettorale.