Le scuole commemorano la “Shoah” con laboratori tematici e dibattiti: Figura centrale quella dell’intellettuale biancavillese che non riconobbe Salò
Saranno due giornate culturali rivolte ai più giovani, quelle in programma domani e venerdì a Biancavilla, nell’ambito del “Giorno della Memoria”, evento internazionale che ricorda, il 27 gennaio di ogni anno, l’Olocausto nell’anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz.
Anche quest’anno, l’Amministrazione comunale ricorderà la figura di uno dei cittadini illustri a cui è intitolata la Biblioteca comunale: il professore Gerardo Sangiorgio che, sulla sua pelle, ha vissuto l’orrore dei campi di concentramento e le violenze nazifasciste, per aver rifiutato di aderire alla Repubblica di Salò.
Le iniziative promosse dal Comune e dal Liceo delle Scienze Umane saranno rivolte agli studenti delle scuole medie che verranno coinvolti in laboratori tematici, in programma domani mattina, a partire dalle 11.30. A curarli saranno direttamente gli studenti del progetto “Alternanza Scuola-Lavoro” del Liceo delle Scienze Umane che leggeranno alcune delle poesie più significative di Sangiorgio, per sviluppare riflessioni e creatività tra i ragazzi.
Venerdì, 26 gennaio, alle ore 10, a Villa delle Favare si svolgerà una conferenza che vedrà la partecipazione del prof. Salvatore Borzì, tra i maggiori conoscitori della figura e della produzione letteraria di Gerardo Sangiorgio, della prof.ssa Giusi Rasà, docente di Filosofia al Liceo delle Scienze Umane e della dott.ssa Maria Rita Neri.
GALLERIA FOTOGRAFICA: IL PROFESSORE GERARDO SANGIORGIO
Ad introdurre saranno il sindaco Pippo Glorioso, l’assessore Cristina Toscano e il dirigente scolastico Egidio Pagano. Durante l’incontro, verranno illustrati i lavori prodotti in occasione dei Laboratori tematici.
«L’esempio di Sangiorgio deve essere conosciuto e compreso dai nostri ragazzi – spiegano il sindaco Glorioso e l’assessore Toscano – spesso, ci si perde in cose futili e, invece, bisogna tornare all’essenziale e condannare con determinazione chi ancora oggi nega le atrocità dei nazifascisti, chi fa discorsi sulla “tutela della razza bianca” e chi avvelena la società con l’odio razziale.
Gerardo Sangiorgio è riuscito a portare la sua drammatica esperienza di vita tra i banchi di scuola, del resto il suo straordinario impegno, come educatore e docente, è noto a tutti e per questo è uno dei figli più illustri della nostra città».