La cerimonia al termine della “Marcia della legalità”
È stata accolta, in modo ufficiale, la richiesta dell’Associazione Culturale Symmachia di dedicare il Belvedere di Biancavilla alla memoria di don Pino Puglisi, il sacerdote martire della mafia, ucciso nel 1993, a Brancaccio. La cerimonia di intitolazione si svolgerà giovedì, 31 maggio, alle ore 10.30, con la “Marcia della legalità” che, dal Palazzo comunale, attraverserà via Vittorio Emanuele, per giungere al Belvedere, noto pure come “u Tunnu”, nella parte finale di via Umberto.
Ad intervenire saranno gli studenti delle scuole cittadine che reciteranno poesie ed eseguiranno alcuni canti, le autorità civili e militari con in testa il sindaco Pippo Glorioso e il comandante della stazione dei Carabinieri Roberto Rapisarda, il vicario foraneo don Giovambattista Zappalà e il giornalista Vincenzo Ventura, promotore dell’iniziativa per l’Associazione Symmachia.
Sarà una cerimonia semplice dal forte valore simbolico, a pochi giorni dall’anniversario della beatificazione di don Puglisi e nell’ambito delle iniziative che Symmachia promuoverà per ricordare i venticinque anni dall’uccisione del “sacerdote del sorriso”.
Vincenzo Ventura, membro di Symmachia ha sottolineato l’importanza dell’evento che vuole essere un punto di inizio, per valorizzare sempre di più i quartieri e permettere ai giovani di riappropriarsi degli spazi e dei beni pubblici della città, attraverso l’esempio di siciliani che, come don Pino Puglisi, hanno dato la vita per il riscatto della nostra terra.
Come si ricorderà, negli anni scorsi, l’associazione Symmachia aveva lanciato l’idea di intitolare una piazza della città a don Puglisi, durante una grande manifestazione al Teatro “La Fenice” che aveva visto la partecipazione del postulatore della causa di beatificazione e del responsabile del centro “Padre Nostro” che tutt’ora svolge un servizio sociale fondamentale per le periferie di Palermo. Non a caso, sarà proprio papa Francesco, il 15 settembre prossimo, a visitare i luoghi e le realtà fondate da don Puglisi.