L’incasso della serata sarà devoluto alle popolazioni colpite dal terremoto
Il talento a disposizione di una buona causa: è questo il filo conduttore del gran galà di beneficienza “Stasera che sera” che si terrà venerdì 30 settembre presso il teatro comunale “La Fenice” di Biancavilla, ideato ed interpretato dall’Associazione culturale giovanile Dbfriends Compagnia Novaluna, compagnia amatoriale ampiamente conosciuta nel territorio etneo e già protagonista, in passato, di diverse rappresentazioni teatrali portatrici di messaggi etici e morali estremamente positivi. Il gruppo teatrale biancavillese, guidato dal regista Vincenzo Licari, non è nuovo a questi atti di generosità, essendo la compagnia fondata e legata, visceralmente, ai valori e agli ideali di Don Giovanni Bosco.
La serata sarà interamente dedicata alle popolazioni recentemente colpite dal terremoto laziale, che da mesi oramai riempie le pagine della cronaca italiana, con l’obiettivo di devolvere l’intero incasso nella raccolta fondi per “La farmacia della solidarietà” che dovrebbe prendere vita nel comune laziale di Amatrice. Per contribuire al raggiungimento dell’obbiettivo posto dai ragazzi guidati dalle Figlie di Maria Ausiliatrice, sarà possibile acquistare il biglietto al modico costo di 5 euro. Per acquistarlo, basta rivolgersi direttamente agli stessi componenti della compagnia teatrale, oppure recarsi presso l’Istituto delle suore di Maria Ausiliatrice in via Mongibello 24, ed in extremis, fino ad ad esaurimento posti a partire dalle ore 19.00 del 30 settembre, direttamente al botteghino del teatro biancavillese.
Lo spettacolo sarà un tributo al musical italico e non solo, con diverse scene tratte da Pinocchio, Romeo e Giulietta, Cats, I Miserabili, Evita, Peter Pan e gli immancabili musical disney, che da sempre affascinano sia i grandi che i piccini. Il tutto curato dalle coreografie di Maria Gennaro e Jessica Russo per la regia di Vincenzo Licari ed i costumi di Anna Cavallaro. Ad allietare la serata ci sarà l’esibizione del maestro pianista Salvatore Pennisi e la partecipazione del monsignor Marco Frisina.