Dibattito in aula su istanza dell’opposizione. Un documento, con un emendamento della maggioranza, votato dai 14 presenti
Una gabbietta di arance al centro del tavolo dell’aula consiliare per far capire che il futuro è nella natura e non nei veleni sprigionati dalla lavorazione della spazzatura. La realizzazione degli impianti di trattamento rifiuti in territorio di Biancavilla, al centro della seduta del Consiglio comunale di ieri sera, ritrovatosi in aula su richiesta della minoranza ad esclusione del consigliere Marco Cantarella. Il dibattito si innesta in un passaggio in cui in città è altissima la tensione per l’ipotesi di concretizzazione dell’impianto integrato di “trattamento rifiuti solidi urbani”, e “trattamento Forsu” per il compostaggio con produzione di compost di qualità e cogenerazione per la produzione di energia elettrica; e dell’impianto per la produzione di biometano e compost di qualità derivante dalla digestione anaerobica di sottoposti organici.
Presenti in 16, assenti Pappalardo, Petralia, Magra e La Delfa. Il punto è stato introdotto dal consigliere Vincenzo Amato Vincenzo che ha pure illustrato la mozione ad integrazione, con oggetto la contrarietà del Consiglio comunale alla realizzazione dei due complessi di trasformazione rifiuti.
Amato ha fatto notare l’assenza del funzionario addetto, aggiungendo che della realizzazione degli stabilimenti per la trasformazione dell’immondizia in consiglio non se ne è mai parlato e se adesso la problematica è emersa in città, ciò si deve solo grazie ad Antonio Bonanno, candidato sindaco del centrodestra alle ultime amministrative.
In seguito è intervenuto il sindaco di Biancavilla Pippo Glorioso, il quale ha spiegato che per una autorizzazione del genere è richiesto il parere di fattibilità di 28 enti. «Al comune – ha aggiunto Glorioso – viene richiesto solo un parere urbanistico». Il primo cittadino, confortato dal parere degli esperti consultati che ritengono Piano Rinazze inadatto a ospitare gli impianti, ha poi chiesto che il documento della minoranza venisse integrato con un suo emendamento, fatto proprio dal consigliere Vincenzo Cantarella, con il quale si impegna l’amministrazione comunale ad avviare con urgenza un procedimento di variante al Piano regolatore generale, adottato dal commissario, per chiarire che non è ammesso nel territorio comunale l’insediamento di impianti della tipologia in questione, e di trasmettere il provvedimento all’assessorato regionale dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità, dipartimento regionale dell’Energia servizio 3 autorizzazioni e concessioni.
Sulla proposta del sindaco è insorta la minoranza, con bagarre in aula, che ha giudicato strumentale l’emendamento. Al rientro da una pausa richiesta dal consigliere Mario Amato per concordare un percorso comune per maggioranza e minoranza, Vincenzo Cantarella, con un colpo di scena, ha ritirato l’emendamento presentandone un altro, un po’ meno tecnico, che prevede l’aggiunta della frase: il Consiglio comunale unanime dichiara che la zona di Piano Rinazze sia sempre considerata a vocazione agricola. Il documento e l’emendamento sono stati approvati all’unanimità dei 14 presenti.