Il primo cittadino a “La Parola”, parla a tutto campo, Lavenia, elezioni, ospedale, e promette: «faccio un passo di lato»
Pippo Glorioso a tutto campo, ieri sera sul programma “La parola” di Yvii Tv, condotto da Carmelo Cantarella. Il sindaco, giunto, ormai, a pochi mesi dalla scadenza del suo secondo mandato, ha parlato soprattutto di politica e degli scenari che si aprono nella corsa alla sua successione.
Ha aperto augurando “in bocca al lupo” al suo ex esperto, ed ex assessore, Pasquale Lavenia, che negli ultimi sette anni si è occupato “con passione” – ha sottolineato il sindaco – della problematica rifiuti. «Di Lavenia – ha aggiunto Glorioso – non condivido il percorso. In politica ci si siede attorno a un tavolo, si avanzano le candidature e poi tutti insieme si decide. Lui, invece, non vuol confrontarsi al tavolo. Io vengo da una scuola dove le candidature vengono valutate da tutti, mentre lui, oggi, si è sganciato dai partiti».
Glorioso ha anche detto che Pasquale Lavenia non era il suo quinto assessore, come lo stesso aveva dichiarato sette giorni fa sempre a “La Parola”: «Intanto gli assessori partecipano collegialmente alle decisioni della città e firmano tutte le delibere, non solo quelle che riguardano i settori di loro competenza. E poi, di quinti assessori ne ho avuto tanti, quelli che hanno collaborato con me in questi dieci anni alla guida della città».
Carmelo Cantarella ha poi imbeccato il sindaco sul Pd: Non ha una segreteria politica forte. E cosa farà con Biancavilla 2018 che ha lanciato in vista del voto?
«Alle regionali, a Biancavilla il Partito Democratico ha avuto un grande successo nonostante la vittoria del centrodestra, e nonostante un candidato locale, Mario Cantarella. Però adesso le diverse anime si muovono in maniera autonoma. E allora io dico che se la prospettiva è un grande Pd, bisogna che vi mettiate insieme – rilancia Glorioso rivolgendosi ai referenti dei diversi big provinciali del partito, alternando il “voi” al “noi” –. Il Pd è un grande contenitore, ci sono tanti gruppi, uscite con un candidato unico e diventerà il candidato di tutti. In ordine sparso, invece, si perde la possibilità di essere una forza. Il Partito Democratico è una opportunità: sediamoci e decidiamo tutti insieme. Biancavilla 2018 può anche finire se va avanti questo ragionamento unitario. Il Pd unito è fortissimo».
Nei corridoi si vocifera che il candidato della vostra area potrebbe essere anche di un altro partito, chiede Cantarella.
«Prima dobbiamo vedere se il Pd sarà unito. Se lo sarà, per gli altri sarà difficile ottenere il sindaco. Con un Pd diviso tutti avanzano altre candidature».
Sempre nei corridoi si vocifera che non vedrebbe male una sconfitta del centrosinistra, così fra cinque anni potrà ricandidarsi.
«Spero di non fare l’errore di lasciare oggi per ripresentarmi fra 5 anni. Io voglio fare un passo di lato. Sono a disposizione della coalizione ma non detterò le regole, non coordinerò i lavori. I protagonisti sono altri. Dopo 10 anni divento ingombrante».
Il candidato sindaco deve essere espressione della politica o della società civile?
«Per me deve essere espressione della politica, ma se la politica fallisce il candidato sindaco si sceglie dalla società civile».
Quali caratteristiche deve avere il candidato?
«Deve avere l’umiltà di capire che le scelte devono essere condivise. Le autocandidature non vanno bene. Lavenia ha scelto una candidatura in solitaria».
Cosa dovrà fare il prossimo sindaco fra le cose che lei non è riuscito a fare?
«La priorità deve essere la bonifica dall’amianto. È la cosa a cui deve pensare di più. Io sono a disposizione per qualsiasi consiglio. I tre sindaci investiti da questo problema, Manna, Cantarella e Glorioso, hanno lavorato nella continuità. Anche il prossimo sindaco dovrà lavorare in quest’ottica».
E sul nuovo ospedale? Che notizie ha circa l’apertura?
«C’era un problema letti che è stato sbloccato. Le certificazioni sono arrivate. Da fonti interne all’assessorato regionale alla Sanità apprendo che l’apertura è, ormai, vicina. Ogni giorno è buono. Io credo che si aprirà prima delle elezioni nazionali».
Insomma, “chi ha orecchi per intendere, intenda”, il sindaco giunto ormai alla fine del suo doppio mandato è stato chiaro, anzi, fin troppo.