Nel centro di via della Montagna anche il materiale raccolto dalle spazzatrici che non dovrebbe stare all’interno della struttura
L’isola ecologica di Biancavilla di via della Montagna, gestita dal comune, è una vera e proprie “bomba” ambientale, pericolosa per i cittadini e per i lavoratori, come testimoniano le foto della galleria a corredo di questo articolo. La recente chiusura per manutenzione, avvenuta venerdì scorso, non ha risolto i suoi problemi. Intanto vi è un rischio per la salute di chi la frequenta – operatori e residenti che vi smaltiscono i rifiuti da differenziare – ovvero uno scarrabile che contiene il materiale raccolto in città dalle spazzatrici, che non dovrebbe essere ospitato all’interno dell’isola ecologica.
Biancavilla, com’è noto, è un comune con un inquinamento ambientale rilevato alcuni decenni fa derivante dalla presenza nell’aria di fibre di fluoroedenite, il minerale naturale simile all’amianto rinvenuto nella cava di Monte Calvario e propagato per tutta la città in seguito all’utilizzo come conglomerato per l’edilizia, causa di decine di morti per mesotelioma pleurico, il cancro alla pleura. Il materiale derivante dallo spazzamento per le vie cittadine include anche il terriccio presente per le strade e, con ogni probabilità, anche la fibra pericolosa. Lo scarrabile non dovrebbe stare all’interno del centro di raccolta, ma dovrebbe essere indirizzato altrove per un trattamento secondo i protocolli. Eppure è lì con il suo potenziale carico d’amianto a rappresentare un pericolo per la salute di lavoratori e cittadini, ma anche dei visitatori del cimitero che è attiguo alla struttura. Una situazione che potrebbe configurare anche un illecito penale.
Il secondo motivo di irregolarità è rappresentato da un altro scarrabile che contiene rifiuto di tipo umido che, anche questo, non dovrebbe stazionare all’interno dell’isola ecologica. Poi vi sono problemi che mal si conciliano con un luogo pubblico frequentato dai cittadini, come i liquami che invadono parte dell’area e che derivano dalla presenza di camioncini e autocompattatori che trasportano l’immondizia. Inoltre, i locali per il personale sono praticamente inservibili. Per quanto riguarda, invece, la raccolta differenziata, al cittadino che qui reca plastica, vetro, carta, non viene rilasciato alcun documento attestante la consegna del materiale ed il peso, utile allo sgravio in bolletta: in caso di contestazione, l’utente non è in grado di dimostrare quanto ha effettivamente conferito.
Un anno fa, un incendio ha devastato l’autoparco della nettezza urbana gestito dalla Caruter che eroga il servizio per il Comune di Biancavilla. Da allora mezzi e operatori sono stati trasferiti all’isola ecologica di Biancavilla. Una situazione che doveva essere transitoria, in attesa di una nuova sistemazione, ma che è diventata definitiva con tutti i disagi che comporta. Appare urgente l’eliminazione dei rischi per la salute e, in breve, il trasferimento dell’autoparco in un luogo differente.