Il presidente del Pontificio consiglio per la nuova evangelizzazione: «Sono venuto con gioia per ricambiare la generosità con cui avete accompagnato l’icona della Madonna dell’Elemosina in Vaticano»
Con la Celebrazione Eucaristica Pontificale e la successiva processione della venerata icona bizantina, si è conclusa ieri a Biancavilla la Grande Festa Estiva in onore di Maria Santissima dell’Elemosina, patrona – insieme a san Placido e a san Zenone – e protettrice di Biancavilla, nel corso della quale è stato anche ricordato il centenario delle apparizioni di Fatima. A celebrare in piazza Collegiata la Santa Messa insieme al clero locale, è stato monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio consiglio per la nuova evangelizzazione, nato a Codogno, ma di padre originario di Militello, giunto nella cittadina nel corso del pomeriggio. Era stato proprio monsignor Fisichella a far conoscere circa due anni fa a papa Francesco l’effige della Madonna dell’Elemosina di Biancavilla che, in seguito, venne condotta in Vaticano per l’esposizione e l’universale venerazione in occasione del Giubileo del mondo del volontariato e della canonizzazione della beata madre Teresa di Calcutta, oltre che diventare, stilizzata, uno dei simboli del Giubileo stesso.
A salutare l’alto prelato nel corso della Santa Messa, celebrata sul sagrato della chiesa madre davanti a circa seimila fedeli, è stato il prevosto di Biancavilla don Pino Salerno, che ha recato anche il saluto dell’arcivescovo di Catania monsignor Salvatore Gristina.
«Sono venuto con gioia per ricambiare la generosità con cui avete accompagnato l’icona della Madonna dell’Elemosina in Vaticano», ha detto al popolo biancavillese monsignor Fisichella. «La Madre della Misericordia ci ricorda sempre chi è Dio e ci invita alla conversione del cuore e ci invita a cambiare vita perché per ottenere misericordia dobbiamo chiedere perdono e cambiare il nostro stile di vita ancora un po’ pagano» ha concluso Fisichella.
Ad animare la celebrazione sono state le corali riunite “Sant’Antonio Abate” di Pedara, “San Vito” di Cammarata, “Kerigma” e “Magnificat” di Paternò. Tra le novità di quest’anno anche la presenza dei tamburisti di Militello che hanno animato il pomeriggio e aperto la processione.
Una bellissima infiorata è stata realizzata sulla scalinata in pietra lavica della basilica Santa Maria dell’Elemosina, opera dei fioristi biancavillesi “Il roseto”.
Presenti alla celebrazione le confraternite cittadine e le aggregazioni religiose, i sacerdoti e i frati del convento, le autorità civili e militari, con in testa il sindaco Pippo Glorioso il quale, al termine della celebrazione, ha tributato il tradizionale omaggio floreale alla Madonna e rinnovato l’atto di consacrazione della città al Cuore Immacolato di Maria.
Intorno alle 22 è iniziata la processione esterna per il tradizionale giro del centro storico, che si è conclusa un’ora dopo con un grande spettacolo pirotecnico. Al rientro, monsignor Rino Fisichella ha espresso la sua meraviglia per la grande partecipazione corale della città alla festa: «Mi ha colpito molto – ha detto l’arrivescovo – vedere papà e mamme coi bambini in braccio invitare i piccoli a mandare baci alla Madonna. Questo vuol dire che si continua a trasmettere la fede in queste famiglie. Purtroppo ho visto anche qualche piccolo segno di indifferenza, soprattutto da parte di alcuni giovani seduti ai pub. Questo fa parte della libertà di ciascuno, ma come cristiani ci interroga sulla nostra capacità di annunciare il vangelo».
Al termine della serata sono state inaugurate due tele celebrative della traslazione a Roma dell’Icona della Madonna dell’Elemosina raffiguranti l’omaggio di papa Francesco e del papa emerito Benedetto, opera dell’artista catanese Giuseppe Giuffrida. Domenica 3 settembre l’appendice della festa con il ricordo del primo anniversario del viaggio a Roma della sacra immagine; verrà celebrata una Santa Messa ed inaugurato il mattone della Porta Santa della Basilica di San Pietro donato dal pontefice.