Diventano socie onorarie Vera Squatrito e Giovanna Zizzo, madri delle giovani Giordana Di Stefano e Laura Russo, vittime di femminicidio commesso dall’ex compagno e dal padre
Si è svolta sabato mattina, a Biancavilla, la riunione annuale del Centro Antiviolenza e Antistalking “Calipso”, nel corso della quale sono stati definiti le cariche sociali e l’ingresso di nuove socie.
Pilar Castiglia è stata riconfermata presidente; sua vice è stata nominata Barbara Pulvirenti, docente e pedagogista; segretaria, Lara Maria Coco, praticante avvocata; alle quali si affiancano le storiche componenti Sonya Terranova, psicoterapeuta e socia fondatrice del Centro; Silvia Musamarra, psicologa; e Teresa D’Agate, pedagogista clinica. Rafforzano il centro i nuovi arrivi di Antonietta Germanotta, psicoterapeuta, che si occuperà dell’accoglienza e del sostegno psicologico delle utenti; Rosaria Galvagno, fotografa, che avrà il compito di immortalare i momenti più significativi degli eventi ai quali parteciperà il Centro; e Daniela Petralia, che curerà i progetti ai quali il Centro intende partecipare.
Deliberate la costituzione di parte civile nel processo penale nell’ambito del quale una utente del centro, seguita dal 2014, è persona offesa per il reato di maltrattamenti in famiglia, ed il conferimento della carica di socie onorarie a Vera Squatrito e Giovanna Zizzo, madri delle giovani Giordana Di Stefano e Laura Russo, brutalmente uccise rispettivamente dall’ex compagno e dal padre.
«Il Centro è vicino a queste due mamme, le quali con forza e coraggio dedicano la loro vita a fare prevenzione nelle scuole dove si recano a trasmettere dei meravigliosi messaggi contro la violenza e dove spiegano l’importanza di scardinare gli stereotipi di genere che iniziamo ad assorbire sin da quando siamo bambini – scrive in una nota la riconfermata presidente Pilar Castiglia –. Il Centro Antiviolenza Antistalking Calypso è una realtà sana ed entusiasmante dove un gruppo di donne solidali tra di loro e solidali con le altre donne (alla faccia di tutti quelli che dicono che le donne non sanno essere solidali tra di loro) che ormai da cinque anni si propone di essere un importante punto di riferimento per donne e minori vittime di violenza.
Da cinque anni mi chiedo perché una realtà così sana e così pulita non abbia una sede idonea all’attività che svolge e da cinque anni mi chiedo perché una realtà di volontariato così importante nella quale operano professioniste di indubbio spessore, non venga interpellata perché possa dare il proprio contributo per avviare un vero e fattivo lavoro di rete con tutte le istituzioni. In realtà, la risposta me la sono data, ma evito di scriverla perché scoppierebbe un polverone sterile e inutile che, peraltro, mi farebbe perdere del tempo prezioso che preferisco dedicare a portare avanti Calypso, l’associazione che cinque anni fa ho fortemente voluto e che oggi più che mai per me rappresenta un fiore all’occhiello!
Tanto – chiude Castiglia – prima o poi la sede la avremo, con tanto di stanza per la ospitalità in emergenza delle utenti e con tanto di spazi idonei per i bambini! Promesso!»