Un giallo la crudele esecuzione del proprietario del “Garden Chiosco” di Biancavilla. Accertamenti sul sasso utilizzato dall’omicida per uccidere il 44enne
Un vero e proprio rompicapo dal quale sembrerebbe esclusa la pista mafiosa, quello in cui sono impegnati senza sosta da oltre 24 ore gli investigatori chiamati a dare un movente alla efferata uccisione del 44enne Antonio Crispi, proprietario insieme ad un’altra persona del “Garden Chiosco” di piazza Sgriccio a Biancavilla, ritrovato cadavere ieri mattina alle 8:30 a Biancavilla, in Contrada San Giovanni, all’interno della sua auto, una Stilo station wagon posteggiata in una traversa della provinciale 167 che collega con Piano Rinazze (rileggi l’articolo sul rinvenimento). Crispi, biancavillese residente ad Adrano, incensurato sposato e padre di tre figli, era un volto noto nella sua città d’origine, poiché gestiva un chiosco in una zona nevralgica, in cui in tanti, quotidianamente, ma anche in maniera sporadica, si fermavano per un caffè o, in estate, per una bibita fresca. Proprio questo suo essere un volto familiare ha reso palpabile lo sgomento nella cittadina etnea, esternato soprattutto sui social.
Le indagini su questo terribile fatto di sangue al momento non possono che seguire la pista dei motivi personali e sembrerebbero escludere la premeditazione. Privilegiato il delitto d’impeto, la furia divampata d’improvviso, quella che fa perdere il lume e conduce a colpire con quel che capita prima. E lì, in quella stradina senza via d’uscita, a disposizione dell’assassino c’erano solo sassi. Proprio un masso in pietra lavica, recuperato dai Carabinieri, sarebbe stato utilizzato per colpire il 44enne. Un colpo sferrato alla testa con una rabbia tale da fracassargli il cranio e lasciarlo senza più vita all’interno dell’auto, con il sangue andato ad imbrattare la tappezzeria. Il rinvenimento, ad opera di un passante, è avvenuto domenica mattina poco prima delle 8 e trenta. Immediata la segnalazione a Polizia e Carabinieri e, da lì in poi, l’inizio delle indagini. Sul posto la Sezione Investigazioni Scientifiche di Catania, che dipende dal Ris di Messina, il pm di turno Rosaria Molè, ed il medico legale dott. Giuseppe Ragazzi.
Alcune risposte agli interrogativi potrebbero arrivare dall’autopsia sul corpo di Crispi, che il dottor Ragazzi svolgerà domani o dopodomani all’Ospedale “Garibaldi” centro di Catania. In particolare ci si attende di stabilire con esattezza l’ora esatta della morte: la sera precedente al ritrovamento oppure poche ore prima? Dettagli non da poco conto che potrebbero escludere o coinvolgere nell’indagine. Inoltre resta da capire se il 44enne sia andato in Contrada San Giovanni da solo o in compagnia del suo carnefice, se l’abbia incontrato lì e se era in compagnia di una terza persona. Al vaglio degli inquirenti le testimonianze dei familiari e dei conoscenti, nel tentativo di trovare anche un insignificante dettaglio che possa aprire la pista giusta verso la risoluzione del caso. E un contributo alle indagini potrebbe giungere dai circuiti di videosorveglianza delle abitazioni di Contrada San Giovanni, che avrebbero potuto registrare il passaggio dell’assassino.