Vietata la vendita dei biglietti ai residenti in provincia di Palermo. Abbiamo intervistato Gaetano Perricone che parla dei rosanero, ma anche del Biancavilla
Biancavilla-Palermo, valevole per il settimo turno del campionato di Serie D girone I, prevista per domenica prossima 13 ottobre allo stadio “Orazio Raiti” di Biancavilla, verrà disputata senza tifosi palermitani. Lo ha deciso il Prefetto di Catania, Claudio Sammartino, che ha disposto il divieto di vendita dei tagliandi ai residenti nella provincia di Palermo. «Alla luce dell’attività informativa svolta dalle forze di polizia – scrive la Prefettura etnea in un documento – la gara era stata qualificata ad alto profilo di rischio dal Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive, con determinazione n. 23 dello scorso 3 ottobre, per l’accesa rivalità tra le tifoserie palermitana e catanese».
Il provvedimento di divieto di vendita dei biglietti a residenti nel palermitano è stato adottato in sede di Riunione Tecnica di Coordinamento delle Forze di Polizia, su richiesta del Questore, per prevenire situazioni che potrebbero mettere in pericolo l’ordine e la sicurezza pubblica.
E così, l’unico tifoso rosanero (o uno dei pochi) sarà il giornalista palermitano Gaetano Perricone, ormai da tanti anni trasferitosi nella terra dei “cugini” dopo l’assunzione – nel 1998 – come addetto stampa del Parco dell’Etna. Sopraggiunta la pensione, Perricone è rimasto a vivere all’ombra del vulcano da palermitano e rosanero doc, che continua a seguire le gesta del suo Palermo da tifoso e da cronista. Dopo gli anni in cui ha raccontato il Palermo del presidente Renzo Barbera, Gaetano Perricone scrive oggi sui rosanero su Stadionews24. Lo abbiamo intervistato

Domenica sarai l’unico, (o meglio, uno dei pochi) tifosi rosanero all’Orazio Raiti: una situazione che non ti è capitata spesso nella vita.
Francamente no, a mia memoria. Nella tante partite del Palermo che ho seguito in trasferta, per lavoro o per passione, non ricordo sia mai successo: il Palermo è una squadra che ha tifosi in ogni parte del mondo, per fare un esempio ne ho incontrati tantissimi in Canada nel 1988, seguendo la squadra in tournée dopo il successo nel campionato di Serie C/2. Alla fine, nonostante il divieto della Prefettura ai tifosi rosanero organizzati che considero una scelta dettata dal buon senso che però penalizza molto il Biancavilla e la sua festa sportiva, penso che anche allo stadio Orazio Raiti ci sarà qualche decina di tifosi del Palermo, magari mischiati tra il pubblico di casa. In ogni caso, sarò orgoglioso e onorato di rappresentare in qualche modo il popolo rosanero.
Dal grande Palermo di Renzo Barbera (che seguivi negli anni ’70 e ’80) che ha conseguito due finali di Coppa Italia, al Palermo della Serie D: il tuo cuore calcistico indubbiamente ha solo due colori il rosa e il nero.
Sì, in realtà la mia squadra del cuore è sempre stata la squadra della mia città e i miei colori calcistici il rosa e il nero. Tra l’altro, avendo seguito il Palermo per un po’ di anni da cronista sportivo, mi sono anche abituato a vivere con un certo distacco, con l’occhio disincantato del giornalista di vecchio mestiere, anche i tanti momenti difficili che il Palermo ci ha riservato negli ultimi decenni. Se devo essere sincero fino in fondo, so che non ti piacerà, ho avuto da ragazzo un certo feeling, oggi piuttosto annacquato, con il colori nerazzurri dell’Inter; ma era la squadra che mi fece innamorare del calcio, la grande Inter di Helenio Herrera, di Sarti, Burgnich, Facchetti, Mazzola, Suarez e Corso. Era normale che ne fossi tifoso a quei tempi.

Il Palermo della Serie D è come la Juve della Serie B, uno schiacciasassi: la vera sfida inizierà esattamente fra un anno: che Palermo sarà il prossimo?
Non credo che il Palermo di Dario Mirri e Rosario Pergolizzi sia una squadra “schiacciasassi”: è indubbiamente la formazione più forte sul piano tecnico, la più blasonata, con 10.446 abbonati che manco in Serie B li vedono e 17.000 spettatori a partita; è dunque condannata a vincere il campionato, anche se mi sembra che il nuovo corso e la mentalità inculcata ai giocatori sia quella dell’impegno partita per partita, del rispetto degli avversari, che vanno battuti in casa e fuori ma non vanno umiliati. Mi sembra la mentalità giusta. Il futuro ? Non ti so rispondere, la storia del Palermo Calcio ci ha insegnato che le sorprese sono sempre dietro l’angolo. Dopo l’auspicabile promozione in C/1, si sarà un campionato difficilissimo, una vera palude, come dimostrano le delusioni del Catania negli ultimi anni. Lì sì vedrà se la nuova società del Palermo ha la forza e la stoffa per tornare subito nel calcio che conta.
Infine, permettimi di chiederti sul Biancavilla: domenica si confronteranno una squadra con un grande passato e una squadra che vive i suoi giorni calcistici migliori che si è già presa la soddisfazione di espugnare, seppur ai rigori, “La Favorita”.
Seguirò domenica con grande interesse e simpatia, come ho già fatto negli anni passati e in questo inizio di campionato, il Biancavilla. Ho già scritto, nella mia rubrica per Stadionews24 (leggi l’articolo) che per me si tratta della prima partita realmente insidiosa per il Palermo, non solo per le qualità dimostrate finora dai padroni di casa neopromossi dall’Eccellenza – sono quarti in classifica a soli 5 punti dalla capolista – ma anche e soprattutto per il fatto che il Biancavilla non ha nulla da perdere. Come mi è stato detto in società con molta modestia, “non sono certamente queste le partite da vincere”; ma proprio questa condizione di tranquillità, oltre che lo stadio e il pubblico amico, potrebbe favorire il risultato a sorpresa. Dico Forza Palermo, avanti tutta. Ma agli amici del Biancavilla, uno dei paesi alle pendici dell’Etna ai quali mi sono più affezionato negli ormai ventuno anni della mia seconda vita etnea, auguro di cuore le migliori fortune, già dalla prossima partita…