Replica il direttore Pietro Nicosia: «Togliendo la parola a un consigliere su un argomento scomodo per l’amministrazione, ritiene di aver fatto un favore alla Democrazia?»
Il presidente del Consiglio comunale di Biancavilla, Marco Cantarella, non ci sta e, sull’attacco del consigliere Vincenzo Mignemi che, in una intervista rilasciata a Yvii24, ha raccontato di non aver potuto esprimere in aula il suo pensiero nel corso dell’ultima seduta consiliare perché gli è stato impedito di parlare dallo stesso Cantarella (rivedi l’intervista), contrattacca con una nota sottolineando di aver applicato il Regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale. Pubblichiamo di seguito la nota di Cantarella e, a seguire, una breve replica del nostro direttore Pietro Nicosia, che interviene sulla parte che riguarda l’articolo e la verifica di quanto sostenuto da Mignemi.
In riferimento all’articolo “Attacco alla democrazia in Consiglio Comunale a Biancavilla: impedito di parlare al consigliere Mignemi” volevo rassicurare che non è stata commessa alcuna azione “brutale” nei confronti di cose o persone. Ho semplicemente applicato un articolo (l’art. 25) del regolamento per il funzionamento del consiglio comunale, approvato a maggio del 2018, anno in cui tra l’altro Vincenzo Mignemi era in carica anche come consigliere comunale.
Mi spiace apprendere che esistano consiglieri comunali che dopo sette anni non hanno avuto ancora la bontà di leggere il regolamento per il funzionamento del consiglio comunale. Ancora più grave è apprendere che dei colleghi consiglieri non leggano nemmeno ciò che arriva in aula. La reputo una mancanza di rispetto verso gli elettori che hanno affidato ad essi il compito di rappresentarli.
Quindi per chi in questa occasione ha parlato di “abuso” da parte della carica del Presidente del consiglio comunale, l’invito è di impegnarsi in una convinta lettura dei regolamenti che, rispetto ai bar, esistono e sono fondamentali per il mantenimento del rispetto e del decoro che merita il luogo istituzionale più importante della città.
Risponde il direttore di Yvii24 Pietro Nicosia
Replico in qualità di direttore solo perché l’articolo non riporta solo la dichiarazione del consigliere Vincenzo Mignemi, ma anche un testo elaborato da Carmelo Cantarella, che ha raccolto l’intervista e si potrebbe pensare che Yvii24 non verifichi se quanto sostenuto dal consigliere sia legittimo. Nell’intervista, Mignemi specifica che il regolamento è stato applicato, ma, mi permetto di farle osservare, gentile presidente, che sarebbe una delle poche volte, se non la prima, che non si consenta a un consigliere di intervenire in pregiudiziale, peraltro su un argomento sentito e che era già stato oggetto di precedenti interventi. Insomma, la questione non è procedurale, ma di metodo e bene la sintetizza Mignemi nell’intervista: «Ma se la politica non si fa in Consiglio comunale dove si deve fare nei cortili?». Togliendo la parola a un consigliere su un argomento scomodo per l’amministrazione – sia ben chiaro, legittimamente, a norma di regolamento – lei, signor presidente, ritiene di aver fatto un favore alla Democrazia? Quante volte, da quando lei è presidente, ha applicato ossequiosamente in pregiudiziale il regolamento, togliendo brutalmente la parola ad altri consiglieri?
Cordialità.
Pietro Nicosia
Direttore Yvii24