Il presidente del Consiglio comunale Marco Cantarella ha proposto l’intitolazione di un “luogo” cittadino al compianto padre salesiano
Sono stati celebrati ieri da monsignor Salvatore Genchi, vicario generale dell’Arcidiocesi di Catania, presso la basilica Santa Maria dell’Elemosina di Biancavilla, i funerali del compianto don Francesco Furnari, 72 anni, salesiano biancavillese scomparso lunedì scorso 3 agosto ad Alcamo. Docente di Psicologia religiosa all’Istituto Teologico “San Paolo” di Catania, promosse insieme a monsignor Giosuè Calaciura la Comunità “Sentiero Speranza” attiva nel recupero dei tossicodipendenti.
La vocazione giunse a 48 anni quando venne ordinato diacono permanente a Catania. Dieci anni dopo fu ordinato sacerdote. La missione pastorale lo condusse in El Salvador. Rientrato in Italia, fu parroco all’Albergheria di Palermo nella chiesa San Nicola di Bari e alle “Anime Sante” di Alcamo, comune nel quale si è spento. Dotato di una straordinaria umanità, don Francesco ha lasciato un profondo segno a Biancavilla, dove continua da giorni il cordoglio per la sua prematura dipartita.
Il presidente del Consiglio comunale di Biancavilla, Marco Cantarella, ha proposto l’intitolazione di un “luogo” cittadino a padre Francesco Furnari. «Don Francesco Furnari è stato uomo di grande spessore umano, professionale e culturale che si è sempre speso per i meno fortunati e per gli “invisibili” e per questo motivo merita di essere ricordato dalla sua Biancavilla – dichiara in una nota Cantarella –. Proporrò al Sindaco di attivarci per individuare il luogo e per avviare le procedure di intitolazione. È il minimo che l’istituzione comunale può fare per rendergli il giusto omaggio. Rifacendomi ad una delle sue frasi “La memoria non è soltanto passato ma proiezione verso il futuro” – chiude il presidente del civico consesso – la nostra comunità non può sottrarsi dall’intitolare un luogo a don Francesco Furnari, affinché la memoria di quanto di buono ha fatto e della splendida persona che è stata si mantenga ancora più vivida nelle menti e nei cuori dei biancavillesi».