A sollevare la questione il sito Insanitas attraverso un articolo pubblicato nella giornata di oggi
Una bomba ad orologeria pronta ad esplodere che rimbalzava da qualche tempo tra le corsie dell’ospedale di Biancavilla, sulla probabile commistione di flussi di utenti “Covid” e “No-Covid” al Pronto Soccorso, che sembrerebbe essere detonata ufficialmente oggi attraverso un articolo pubblicato sul sito Insanitas che riportiamo integralmente.
L’articolo di Insanitas
Al Pronto Soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla personale e utenti stremati. Da questa notte, come si è già visto nel caso dell’ospedale di Acireale, ambulanze stazionano nei pressi del nosocomio per accedere ai servizi ospedalieri. Vi sono stati- come apprendiamo nell’ambiente sanitario – 17 pazienti Covid negli stessi ambienti di malati con altre patologie.
Sarebbero dunque “saltati” gli adeguati percorsi che separano i contagiati dai non contagiati, creando una situazione stressante sia per gli operatori sanitari che bardati si rapportano indifferentemente con persone positive al Coronavirus e gli altri ammalati, che per i pazienti stessi. “La situazione di tutti gli ospedali della provincia è al limite della sostenibilità – afferma Agata Consoli, della segreteria provinciale della Fials di Catania- Pertanto chiediamo agli organi preposti di sensibilizzare i responsabili dei reparti Covid ad un più rapido turnover dei ricoverati mediante il ricorso a dimissioni protette nelle Rsa e nei Covid Hotel, non appena le condizioni dei pazienti lo consentano”.
Per eccesso di zelo, scarsa organizzazione o motivazioni poco comprensibili sembra che i pazienti nelle condizioni di lasciare l’ospedale, perché non necessitano di cure marcatamente ospedaliere in sub-intensiva o intensiva, con ad esempio, ossigenoterapia e ausili alla respirazione rimangano in regime di ricovero per più giorni. L’ospedale di Biancavilla– secondo il prospetto realizzato dall’Assessorato alla Salute sui posti Covid da attivare in tutta la Sicilia entro novembre – avrebbe dovuto già attivare 40 posti dedicati. Così non è. I posti di Ortopedia (10) così come quello di Chirurgia (14), convertiti in reparti Covid sono già saturi, stessa cosa per gli 8 posti di terapia intensiva. Nel primo pomeriggio per correre ai ripari il nosocomio starebbe aprendo 8 posti nel reparto di Pediatria, che sarà anch’esso convertito. Dalle testimonianze comunque non sembrerebbero ancora sufficienti a smaltire tutti gli accessi al Pronto Soccorso.
All’interno dell’articolo, anche una replica da parte della direzione medica del presidio.
LA REPLICA
Dalla direzione medica del presidio affermano: “In merito ai percorsi per pazienti “Covid” e “non Covid” commistione non ce n’è. I percorsi sono infatti divisi. Evidentemente c’è stato un sovraccarico che ha generato confusione. Stamane in ogni caso sono arrivati 4 medici, un Oss e si attendono altri infermieri per rafforzare il personale”.