La rappresentazione, che andrà in scena al teatro La Fenice, racconta la tragedia di Marcinelle, in cui persero la vita 262 minatori
Andrà in scena domenica 30 ottobre, presso il teatro La Fenice di Biancavilla, lo spettacolo teatrale “262 vestiti appesi”, organizzato dall’associazione MoveMent in Sicily e prodotto dall’associazione teatrale Angelo Musco di Catania, per la regia di Alessandro Idonea che annovera tra gli attori protagonisti il cantante Mario Incudine.
La rappresentazione, messa in scena in occasione del sessantesimo anniversario della tragedia di Marcinelle in Belgio, in cui 262 minatori (di cui 136 italiani) rimasero vittime di un incendio nella cava di carbone del Bois Du Cazier, dopo aver debutatto nel 2013 proprio nella cittadina belga davanti ai parenti dei minatori, riscuotendo un enorme successo, è stata presentata nel 2014 al Teatro Bellini di Adrano, al teatro Ambasciatori di Catania, al teatro dei cinquecento a Troina ed infine al teatro Garibaldi di Enna.
Lo spettacolo, di recente inserito all’interno delle giornate della cultura italiana all’estero e che beneficia del patrocinio non oneroso della Camera dei Deputati, è ideato è diretto dal regista e attore Alessandro Idonea, su testo (in italiano, siciliano e francese maccheronico così come parlato dagli immigrati siciliani dell’epoca) di Maria Elisa Corsaro.
La trama si compone attraverso il dialogo tra Turi (interpretato dallo stesso Idonea), Antonio (alias il cantante Mario Incudine) un cantastorie costretto a trasferirsi in Belgio in cerca di fortuna, e “la donna”, ovvero Giorgio Boscarino, a rappresentanza di tutte le mogli che attendevano i soldi necessari per poter affrontare il cosiddetto “viaggio della speranza”. Ad accompagnare l’interpretazione degli artisti sarà la colonna sonora “Escusè muà pur mon franzè” (reperibile all’interno dell’ultimo cd di Mario Incudine) ovvero la lettera di un sopravvissuto rimasto muto in seguito alla tragedia belga. “262 vestiti appesi” è raccontata dal punto di vista di coloro che non partirono, in particolare dal bisogno di un uomo di denunciare gli avvenimenti del dopoguerra successivi all’accordo “uomo-carbone” tra Italia e Belgio passando proprio per la tragedia di Marcinelle.
In merito alla rappresentazione si è espressa anche Laura Boldrini, presidente della Camera dei Deputati: «Occorre mantenere viva la memoria di questi eventi, affinché tragedie come quella di Marcinelle, dovute a condizioni di lavoro non dignitose, non accadano più».