A rimanere impantanate diversi veicoli finiti all’interno di una grande pozza d’acqua
Anche Biancavilla, come Adrano, ha il suo laghetto. Scenario di una cattiva urbanizzazione del territorio nonché di una carente pianificazione, da parte degli uffici preposti, del deflusso delle acque piovane, è questa volta via del Trebbiatore arteria a sud di Biancavilla. Dopo il proclama di qualche settimana fa del sindaco Antonio Bonanno, che annunciava la risoluzione del problema allagamento su viale dei Fiori – poi smentito da alcune foto inviate alla nostra testata giornalistica da un lettore che ne immortalavano la situazione di disagio persistente – gli automobilisti continuano a rimanere impantanati nel territorio biancavillese in laghi artificiali generati da scrosci di pioggia improvvisi.
Un allagamento non segnalato da nessun cartello di pericolo, un’arteria stradale regolarmente aperta al traffico veicolare, l’assenza di forze dell’ordine preposte alla viabilità comunale ed il buio della sera sono stati gli elementi perfetti per bloccare, ieri sera martedì 30 ottobre, nell’acqua alta gli automobilisti che transitavano su via del Trebbiatore, dopo che il violento acquazzone aveva dato vita ad un vero e proprio laghetto. A farne le spese, come sempre, sono in questi casi gli automobilisti che hanno riportato seri danni al motore dei propri veicoli. Sul posto sono anche intervenuti i Carabinieri della locale stazione, attivati dagli automobilisti, e alcuni carri attrezzi.
Saranno certamente le già martoriate casse comunali, adesso, a dover piangere ancora una volta per far fronte alle eventuali richieste di risarcimento che potranno essere avanzata da chi ha visto andare in fumo il motore del proprio veicolo, per una illogica politica urbanistica che mal risponde ai problemi del territorio. Scelte certamente impopolari, quelle delle varie amministrazioni comunali che preferiscono spendere migliaia di euro per rimborsare i danni subiti dai veicoli, piuttosto che impiegare quelle stesse somme alla soluzione di problemi annosi che si tramandano da amministrazione in amministrazioni.
Sarebbe bastato un segnale di pericolo, un nastro segnalatore che ne interdicesse il traffico, per evitare danni ai veicoli e rischi all’incolumità degli automobilisti. Nel frattempo, navigando sul “lago del Trebbiatore”, di quella “Biancavilla bella, pulita, sicura!” promessa da Bonanno in campagna elettorale, all’orizzonte non se ne vede nemmeno l’ombra.