Scarcerata la prima volta per la nullità di un atto, torna agli arresti domiciliari la 29enne che insieme alla madre trafugava soldi e gioielli dalle case di anziani
Gli agenti del Commissariato di Polizia di “Nesima” hanno dato esecuzione all’ordinanza del Tribunale di Catania ponendo agli arresti domiciliari Fortunata Sesta, 29 anni appartenente al gruppo nomade dei “Caminanti”, già arrestata lo scorso 9 novembre in un’azione congiunta della Polizia di Adrano e Nesima insieme alla madre Giovanna Resizzi Scalora (qui il nostro articolo) ma rimessa in libertà il 2 dicembre a causa della nullità di un atto. Le due donne si erano rese responsabili di furti aggravati e rapine commesse ai danni di persone anziane o affette da patologie e quindi in condizioni di minorata difesa: simulando con scaltrezza la qualità di assistenti sociali, conoscenti o impiegate del Comune riuscivano con vari raggiri a carpire la fiducia delle vittime e farsi accogliere nelle loro abitazioni dove, con diversi stratagemmi, riuscivano ad appropriarsi di denaro in contanti e di oggetti in oro, non esimendosi dall’agire con particolare efferatezza qualora venivano scoperte dai malcapitati mentre frugavano nei cassetti.
Stante la sussistenza del quadro accusatorio, la Polizia ha riconosciuto la pericolosità della donna accogliendo l’istanza del Pm che chiedeva di adottare nuovamente un’ordinanza restrittiva a suo carico. Fortunata Sesta è stata, dunque, arrestata dai poliziotti del Commissariato Nesima e posta agli arresti domiciliari, disposti in ragione del suo stato di maternità.