Un incontro con il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, per promuovere la candidatura all’Unesco della tradizione dei cantastorie
Sembra più vicino l’obiettivo dell’inserimento nel Patrimonio immateriale dell’Unesco per la tradizione dei cantastorie. Una delegazione ha incontrato il Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, per vagliare i vari step che potrebbero portare all’ambito riconoscimento. Dunque, la Regione Siciliana si fa promotrice per la candidatura. L’incontro, che è stato incentrato sul percorso verso il riconoscimento Unesco con la seguente motivazione: “Tradizione dei cantastorie, anima dell’identità siciliana”, si è svolto nel palazzo di rappresentanza della Regione, ex Palazzo Esa a Catania.
All’incontro erano presenti: l’associazione “Gli ultimi cantastorie” di Ragusa, presieduta da Franco Occhipinti; Cettina Busacca, presidente dell’associazione paternese “Cettina Busacca figlia d’arte”, Alfio Patti, l’ultimo “Aedo dell’Etna” e Luciano Busacca di Ragusa. L’iter è stato avviato già diversi anni fa, ma tra le ultime azioni risalta la partecipazione dell’assessorato regionale allo Sport, Turismo e Spettacolo, diretto da Manlio Messina, al Comitato d’Onore per l’inserimento, nel rispetto di quanto previsto nella Convenzione Unesco, nell’elenco Patrimonio immateriale dell’umanità, a testimonianza di ciò una circolare che porta la data del 9 ottobre 2019.
«Stiamo agendo, da tempo ormai, affinché – ha commentato, con entusiasmo, Cettina Busacca – possa mantenersi la memoria dei cantastorie. Stiamo organizzando spettacoli, memorial, insomma ci muoviamo a 360 gradi con l’intento di non far cadere nell’oblio questi grandi personaggi, che con le loro storie hanno contribuito a creare un bagaglio culturale collettivo per le comunità». Cettina Busacca, figlia di Nino, ha realizzato nell’arco di pochi anni quattro memorial e ne sta organizzando un quinto per i prossimi 23 e 24 aprile, in quest’ultimo progetto sarà coadiuvata dal regista Pasquale Scimeca, impegnato non solo artisticamente ma anche in un progetto di solidarietà: «Nella costruzione di scuole- come riferisce Cettina Busacca- in Africa e di una fondazione intitolata a Nino Busacca».
Il presidente Musumeci ha spiegato che con una delibera di governo, in ottemperanza alla Convenzione Unesco, verrà proposto l’inserimento nell’elenco del Patrimonio immateriale dell’umanità dei cantastorie siciliani, del loro linguaggio e stile artistico. «Amo la cultura e la tradizione – ha asserito il presidente Musumeci – siciliane e apprezzo quanti si prodigano per mantenerla viva. Il mio governo si farà promotore per quella tradizione rigorosamente mantenuta nei canoni dei cantastorie: il cartellone, il cuntu alternato al canto, la gestualità, le storie in versi, voce e chitarra, insomma la peculiare visione visivo-fonica- gestuale».